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Bimbo piange in auto: patrigno lo uccide schiacciandolo contro il sedile, è figlio di un ex ministro

I fatti sono avvenuti lo scorso gennaio nei pressi di Londra. Stephen Waterson, 26 anni, era infastidito dal fatto che Alfie Lamb, 3 anni, piangesse, così ha spinto il proprio sedile contro il bambino seduto dietro, sotto gli occhi della madre. Il piccolo è morto per un trauma da asfissia tre giorni dopo. A breve sarà condannato.
A cura di Biagio Chiariello
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Il figlio di un ex ministro del governo britannico ha ammesso di aver schiacciato a morte un bambino di tre anni contro il sedile anteriore dell’auto su cui stava viaggiando. Stephen Waterson, 26 anni, si è dichiarato colpevole dell’ omicidio colposo del piccolo Alfie Lamb avvenuto il 15 febbraio 2018, sotto gli occhi della madre del piccolo, Adrian Hoare. Stando alle ricostruzioni, Stephen Waterson, figlio adottivo dell'ex ministro Tory, Nigel Waterson, avrebbe orchestrato un insabbiamento per evitare di essere implicato nella morte del bambino, dando un falso nome e una falsa dichiarazione alla polizia. Inizialmente ha negato l'omicidio di Alfie e gli è stato ordinato di affrontare un nuovo processo dopo che una giuria non è riuscita a raggiungere un verdetto.

I giurati del precedente processo avevano mostrato un filmato delle telecamere a circuito chiuso in cui si vede Alfie che corre per tenere il passo con sua madre pochi istanti prima che fosse messo in macchina per il viaggio di ritorno a Croydon, nel sud di Londra. Il tribunale aveva sentito come Waterson fosse infastidito dal fatto che Alfie piangesse e così lo avrebbe spostato sul sedile del passeggero anteriore. Quando ha sentito Alfie lamentarsi per il dolore, Waterson avrebbe ulteriormente spinto dietro il proprio contro bambino, dicendo: "Non mi verrà detto cosa fare da un bambino di tre anni". Quando arrivarono a casa dell’uomo a Croydon, il ragazzino  era privo di sensi e aveva smesso di respirare. È morto per un trauma da asfissia tre giorni dopo.

Il processo precedente aveva stabilito che mentre i medici cercavano di rianimare Alfie, Waterson sarebbe fuggito dalla scena e Hoare avrebbe “intessuto una rete di bugie” per proteggere il suo ragazzo, sostenendo di essere stata in un taxi. Waterson, che aveva già tre precedenti condanne per aggressione, ha minacciato di far "sparire" Hoare e gli altri testimoni se non avessero aderito alle loro storie false. Hoare alla fine ha rotto il suo silenzio e detto la verità alla sorellastra Ashleigh Jeffrey, in una conversazione registrata consegnata alla polizia. L'ispettore capo del detective di Scotland Yard, Simon Harding, ha definito Waterson "arrogante, egoista e profondamente sgradevole". Ha detto che la giustizia “era stata finalmente servita” per Alfie dopo la condanna. “È difficile immaginare che tipo di dolore provi qualcuno quando viene schiacciato in quel modo. Per un bambino di tre anni e mezzo essere schiacciato così senza essere aiutato, è un modo scioccante di morire” ha detto. Waterson sarà condannato lunedì 9 settembre. Dopo un processo alla Old Bailey, Hoare, 24 anni, di Gravesend nel Kent, è stata dichiarata colpevole di crudeltà nei confronti dei bambini e condannata per due anni e nove mesi.

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