video suggerito
video suggerito

Bimbo morto dopo aver inalato sostanze tossiche: “Sfida su TikTok finita male”. Arrestato un uomo

La polizia inglese ha arrestato un 25enne e interrogato una donna di 35 anni in relazione ad un’accusa di possesso di droga a scopo di spaccio nell’ambito delle indagini sulla morte di un bimbo di 11 anni avvenuta a marzo a Lancaster, in Regno Unito. Il giovanissimo avrebbe “inalato sostanze tossiche” durante un pigiama party a casa di un amico. La nonna: “TikTok va vietato ai minori”.
A cura di Biagio Chiariello
207 CONDIVISIONI
Tommy-Lee
Tommy-Lee

Un bambino inglese di 11 anni è morto dopo aver perso conoscenza "inalando sostanze tossiche" durante un pigiama party a casa di un amico il 2 marzo. Ora come riportano i media locali, gli inquirenti stanno cercando di capire se la tragedia possa essere collegata in qualche modo ad una nuova pericolosissima sfida in voga su TikTok: il “chroming”, che consiste nell’inalazione di vernici e solventi al fine di ottenere una sensazione di ebbrezza.

Una pratica che comporta gravi rischi per la salute, poiché si tratta di sostanza chimica contenenti composti organici volatili come l’acetone e il formaldeide, che se da una parte possono creare una sensazione di “sballo” a breve termine paragonabile al consumo di alcol, dall'altra possono irritare la pelle, penetrare nei polmoni e causare convulsioni, coma e, in alcuni casi, la morte.

Dopo che il “chroming” è diventato drammaticamente popolare tra le generazioni più giovani sulle piattaforme come TikTok, con molti ragazzini che hanno pubblicato video di se stessi mentre inalavano i fumi tossici di vernici e solventi, ma anche aerosol, prodotti per la pulizia o benzina, il social cinese ha deciso di bloccare i risultati indicizzati col termine “chroming”.

Nell'ambito dell'inchiesta sulla morte del piccolo, la polizia del Lancashire ieri ha confermato che un 25enne di Lancaster è stato arrestato con l'accusa di crudeltà sui minori, negligenza, spaccio di droga e riciclaggio di denaro. Nell'ambito delle indagini è stata interrogata volontariamente anche una donna, 35 anni, in relazione ad un'accusa di possesso a scopo di spaccio.

La nonna del ragazzino, Tina, ha parlato della sua "devastazione" dopo aver appreso della sua morte.“Non vogliamo che altri bambini seguano TikTok o siano sui social media. In effetti, vogliamo che questo social network venga rimosso e che non sia consentito l’accesso ai social media ai bambini di età inferiore ai 16 anni. Ci sta distruggendo tutti, ma vogliamo contribuire a salvare la vita di altri bambini e dare alle famiglie la consapevolezza di tenere i propri figli al sicuro" ha detto la donna.

Anche la mamma, Sherri, ha lanciato un avvertimento ai genitori, scrivendo su Facebook: “Per quanto odio parlarne, c'è bisogno di aumentare la consapevolezza di ciò che sta suggendo ai bambini al giorno d’oggi. Questa cosa è costato la vita a mio figlio perché ha provato qualcosa che fanno altri bambini. Non riesco a capire perché qualcuno dovrebbe farlo. È così pericoloso".

207 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views