Bimbo lasciato in auto, muore mentre il padre “chattava con sei donne diverse”

Si pensava a una tragica dimenticanza, ma la realtà era molto più amara. Sembra che stesse chattando con sei donne, tra le quali pure una minorenne, l’uomo che il 18 giugno del 2014 lasciò il suo bimbo di 22 mesi sul sedile posteriore della sua auto per 7 ore in una caldissima giornata di sole ad Atlanta: il piccolo poi è morto. Sono gli scioccanti sviluppi delle indagini condotte in Georgia, USA, su Justin Ross Harris, 33 anni, accusato di omicidio e di crudeltà verso minori.

E’ stato il giudice Mary Staley a rivelare in aula i dettagli dei 40 messaggi e una serie di immagini ad alto contenuto erotico che l'uomo scambiava con alcune ragazze, tra cui una minorenne. “Mi manca avere tempo per me, per uscire con gli amici – scriveva Justin – Amo mio figlio ma ho bisogno di una fuga”. Il suo avvocato, Maddox Kilgore, ha provato a difenderlo, adducendo che le conversazioni online del suo assistito erano completamente estranee alla morte del figlio. Ma dal 22 febbraio l'uomo dovrà affrontare un processo in cui le accuse di aver inviato messaggi e il decesso di Cooper sono direttamente collegate. Nelle precedenti udienze, Harris era già stato definito come un “marito infedele” e uno che desiderava “una vita senza figli”.

Il procuratore Chuck Boring,  vuole dimostrare come Harris fosse insoddisfatto della sua vita coniugale e che stesse cercando un modo per uscirne. “Anche se è vero che ha avuto tutte quelle conversazioni e relazioni con altre donne, questo non costituisce un movente per l'omicidio del figlio– ha continuato Kilgore – Non dimostra certamente che Harris voleva vedere Cooper morto. Il decesso del bimbo è stato un tragico errore”. Ma l'accusa non è dello stesso avviso. “Harris può aver lasciato in macchina il figlio volontariamente – ha detto Boring – Nelle sue conversazioni c'era il desiderio di evadere e dunque si può immaginare che volesse una vita libera, senza vincoli e senza un figlio”.