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Bimbo deve operarsi al cuore d’urgenza: i genitori bloccano intervento per rifiuto sangue vaccinato

I genitori di un bambino neozelandese con una grave patologia cardiaca si sono rifiutati di sottoporre il figlio a un intervento chirurgico salvavita per il timore che i medici avrebbero potuto utilizzare – per eventuali trasfusioni – sangue di una persona vaccinata contro il Covid-19.
A cura di Davide Falcioni
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I genitori di un bambino neozelandese con una grave patologia cardiaca si sono rifiutati di sottoporre il figlio a un intervento chirurgico salvavita per il timore che i medici avrebbero potuto utilizzare – per eventuali trasfusioni – sangue di una persona vaccinata contro il Covid-19. Per questo il servizio sanitario nazionale si è rivolto a un tribunale e ha chiesto che a sbloccare la situazione siano dei giudici.

Il caso è emerso quando il papà e la mamma del bambino hanno rilasciato un'intervista a un attivista no vax: nella conversazione i due hanno affermato che il figlio è affetto da una grave stenosi della valvola polmonare, ovvero di un restringimento dell'apertura della valvola, che ostruisce il flusso ematico dal ventricolo destro all'arteria polmonare. Per questa ragione il piccolo avrebbe bisogno di un intervento chirurgico urgente. "Ma – hanno detto i genitori – ci preoccupa molto il sangue che verrà utilizzato. Non vogliamo che sia sangue contaminato dal vaccino. Ci va bene qualsiasi altra cosa questi medici vogliano fare".

A nulla sono valsi i tentativi dei medici di rassicurare i genitori del bambino. Il dottor Mike Shepard, direttore ad interim del servizio sanitario di Auckland, ha ricordato loro che la decisione che stavano prendendo rischiava di compromettere seriamente la vita del piccolo e che i vaccini anti Covid si sono dimostrati non solo molto efficaci, ma anche sicuri. Di fronte al muro eretto dal padre e dalla madre, quindi, non è restato altro da fare che affidare il caso a dei giudici ai sensi del Care of Children Act.

Il dottor Shepard sostiene che le decisioni sulla salute del bambino non possano essere prese da genitori male informati e convinti che i vaccini possano mettere a rischio la vita di loro figlio. Non solo: il medico ha sottolineato quanto sia urgente un intervento chirurgico e che, giorno dopo giorno, il bambino corre pericoli sempre maggiori.

Dal canto loro, invece, l'avvocata della famiglia Sue Gray – un'altra importante attivista anti-vaccinazione – ha affermato che il loro unico interesse è ottenere le migliori cure possibili dal servizio sanitario nazionale. "I medici etichettano i miei assistiti come teorici del complotto. Ignorano tutto ciò che i miei clienti chiedono, cioè semplicemente che non venga impiegato sangue di una persona vaccinata".

In attesa che i giudici si esprimano Josephine Johnston, docente di bioetica all'Università di Otago, ha commentato: "I genitori hanno molta autorità decisionale sulla vita dei loro figli. C'è un'enorme zona di discrezionalità per i genitori per prendere decisioni anche su questioni mediche, ma ci sono dei limiti a ciò, e questo è uno di quei tragici casi in cui il limite ha conseguenze sulla vita e sulla morte".

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