Bimbo da tre giorni in ostaggio in Alabama: “Piange e chiede dei genitori”
Sono ancora ore di angoscia quelle vissute nel piccolo centro di Midland City, in Alabama, dove un folle ha prima ucciso l’autista di una scuolabus e poi ha rapito un bimbo che non ha ancora compiuto sei anni. Il piccolo è rinchiuso da tre giorni in un bunker sotterraneo mentre prosegue fitto il dialogo tra la polizia e il suo sequestratore. Il bunker in cui si trova l’ostaggio è scavato a poco più di un metro sotto terra e avrebbe un’ampiezza di 2 metri per 2 metri e mezzo. Il bambino avrebbe a sua disposizione la luce elettrica, una tv, acqua e cibo sufficiente per alcuni giorni: questo è quanto reso noto da Steve Clouse, un deputato del parlamento dell’Alabama. Secondo quanto ha invece comunicato il sindaco della comunità di 2300 abitanti, il piccolo Ethan – questo è il suo nome – piange e chiede dei suoi genitori.
Le preghiere degli abitanti della cittadina – Per quanto riguarda l’uomo che l’ha rapito tre giorni fa si sa che si tratta di un veterano del Vietnam di nome Jimmy Lee Dykes, un camionista 65enne in pensione e probabilmente vittima di disturbi post traumatici. Alcuni lo avrebbero descritto come una persona violenta e paranoica. Non sono chiare le sue intenzioni, né cosa chieda, si sa solo che l’uomo nutre profondi sentimenti anti-governativi e che appartiene a una setta millenarista. Alcuni media scrivono che avrebbe chiesto di parlare con loro, ma non c’è nulla di confermato. Tutta la zona, intanto, è circondata da macchine della Polizia, da agenti dell’Fbi e da tante troupe della televisione. Probabilmente, secondo quanto si apprende, questa tragica vicenda durerà ancora molto, gli uomini del Fbi hanno infatti descritto la situazione come in una “fase statica”. Attorno tutti gli abitanti della cittadina in Alabama pregano in Chiesa perché non ci sia altro spargimento di sangue.