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Proteste in Iran dopo la morte di Mahsa Amini

Bimba di 12 anni uccisa a colpi di pistola in Iran mentre è in macchina con i genitori

In Iran continua ad aumentare il numero delle vittime giovani e innocenti del regime: il giorno di Natale, denunciano gli attivisti, è stata uccisa una bambina di soli 12 anni, Saha Etebari, mentre si trovava in macchina con i genitori.
A cura di Ida Artiaco
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Aveva solo 12 anni Saha Etebari, una delle ultime vittime del regime iraniano. È stata uccisa il giorno di Natale mentre era in macchina con i genitori. Secondo quanto denunciano gli attivisti, le forze di sicurezza hanno sparato contro la vettura nella quale stava viaggiando nella provincia di Hormozgan.

La notizia ha fatto immediatamente il giro dei social network, dopo essere stata ripresa anche da giornalisti indipendenti, tra cui Ali Javanmardi. Secondo quanto ricostruito, la bambina sarebbe stata colpita ad un posto di blocco e poi sarebbe deceduta in ospedale prima di poter raggiungere la sala operatoria.

Il padre di Saha è stato costretto a dire in un video che l'uccisione di sua figlia non è in nessun modo legata alle proteste, che ormai vanno avanti da settembre in Iran, subito dopo la morte della 22enne Mahsa Amini, mentre sui social è ormai virale la foto di Saha, ennesima vittima di un regime feroce che non risparmia nemmeno i bambini.

Secondo l'agenzia degli attivisti per i diritti umani Hrana, dall'inizio delle proteste sono stati uccisi oltre 500 manifestanti, tra cui 69 minori e adolescenti. Molti sono anche quelli arrestati. Solo la scorsa settimana era circolata la storia di Masoomeh, rapita, stuprata e uccisa a 14 anni dalle guardie di sicurezza in Iran dopo che per protesta era andata a scuola senza indossare il velo. Risulta scomparsa anche la madre.

Prima di lei, ed in modo simile a Saha, è stato ucciso anche Kian Pirfalak: aveva solo 10 anni. Anche lui è stato colpito da proiettili mentre si trovava in macchina. I funzionari avevano affermato che i responsabili della sua morte erano stati dei "terroristi", ma al funerale la madre del ragazzo ha rischiato la prigione contestando direttamente la versione ufficiale, sostenendo invece che suo figlio è stato ucciso mentre le forze di sicurezza hanno sparato proiettili contro la loro auto di passaggio nella zona in cui si stava svolgendo una protesta.

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