Bill de Blasio, l’italo-americano che potrebbe diventare sindaco di New York

New York potrebbe avere un altro sindaco italoamericano. I risultati ufficiali delle primarie democratiche non sono ancora definitivi, ma Bill De Blasio è al momento oltre la soglia del 40% dei voti, quella necessaria per evitare il ballottaggio e presentarsi alle elezioni del 5 novembre come il candidato del partito, contro il repubblicano Joseph Lhota. De Blasio, 52 anni, di origini beneventane, è cresciuto a Cambridge (Massachusetts) con la famiglia della madre; diventato maggiorenne, ha scelto di cambiare il suo cognome, abbandonando Wilhelm, quello del padre, un veterano di guerra con problemi di alcolismo.

Molto probabilmente, se riuscisse ad ottenere la candidatura, sarebbe lui il sindaco della Grande Mela, di stampo democratico (alle ultime presidenziali, l'81% ha scelto di confermare Barack Obama come Presidente degli Stati Uniti). Diventerebbe così il terzo sindaco di origini italiane, dopo Fiorello La Guardia (in carica dal 1934 al 1945) e Rudolph Giuliani (dal 1994 al 2001), ma il primo democratico. Vive a Brooklyn con la moglie, l'afroamericana Chirlane McCray, e i due figli Chiara e Dante. Ed è proprio sugli afroamericani, sui meno agiati, su chi vive nei quartieri più bui di NYC de Blasio intende puntare, in caso di elezione. Quelle categorie di newyorkesi che, secondo l' italoamericano, sono state ignorate nei 12 anni da Bloomberg. Tra le sue proposte, infatti, quella di aumentare i salari e i benefit dei lavoratori che hanno gli stipendi più bassi, di adottare il pagamento dei giorni di malattia, la maternità retribuita e il salario minimo locale.