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Bigliettini a forma di cuore nei calzini e la richiesta di un pc: come procede il processo a Luigi Mangione

Nuovo scontro tra accusa e difesa nel caso di Luigi Mangione, il 26enne accusato dell’omicidio del Ceo di UnitedHealthcare Brian Thompson, avvenuto il 4 dicembre a New York. I procuratori hanno attaccato gli avvocati per due bigliettini a forma di cuore nascosti in un paio di calzini consegnati al ragazzo e per la richiesta dei legali di fargli avere un pc personale in carcere per “partecipare alla sua difesa”.
A cura di Eleonora Panseri
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Luigi Mangione
Luigi Mangione

Prosegue lo scontro tra accusa e difesa sul caso di Luigi Mangione, il 26enne arrestato e imputato per l'omicidio del Ceo di UnitedHealthcare Brian Thompson, avvenuto lo scorso 4 dicembre in pieno centro a New York.

Come si legge in un documento depositato in tribunale pochi giorni fa, martedì 25 marzo, i pubblici ministeri hanno accusato il team difensivo di Mangione di aver alimentato la sua "popolarità" mettendo in atto una serie di comportamenti per incoraggiare i sostenitori del 26enne che dal giorno del delitto sono diventati sempre più numerosi.

Il 21 febbraio scorso decine di persone si sono presentate davanti al tribunale penale per dimostrare il loro sostegno a Mangione che durante l'udienza si è dichiarato non colpevole di omicidio e di altre accuse relative al caso di cui è imputato. La difesa, scrivono ancora i procuratori, avrebbe in più occasioni "alimentato l'attenzione pubblica" sul caso.

I pubblici ministeri hanno inoltre sollevato questioni su una borsa di vestiti che gli avvocati gli avevano consegnato prima dell'udienza e che conteneva un bigliettino a forma di cuore con un messaggio di sostegno.

"Tra gli indumenti c'era un nuovo paio di calzini. Nascosti al loro interno due biglietti personali a forma di cuore, uno indirizzato a una persona sconosciuta di nome ‘Joan' e l'altro a Luigi che recitava: ‘So che ci sono migliaia di persone che ti augurano buona fortuna'", hanno scritto i procuratori nel documento presentato in tribunale.

Gli avvocati di Mangione hanno negato ogni coinvolgimento e hanno detto di non aver assolutamente visto i due bigliettini. "Uno dei due non era nemmeno indirizzata al nostro cliente, si è trattato di un errore involontario", hanno scritto i suoi avvocati in una lettera inviata mercoledì al giudice che si sta occupando del caso.

"L'ufficio del procuratore distrettuale si è reso conto del fatto che non si trattava di un pericolo o di una preoccupazione reali poiché nessuno si è preoccupato di avvisare la Corte in quel momento", hanno aggiunto.

Il 26enne Luigi Mangione.
Il 26enne Luigi Mangione.

Nella loro documentazione i pubblici ministeri hanno parlato anche di una violazione delle sue condizioni di detenzione "per soddisfare le ‘esigenze di moda' dell'imputato durante l'ultima udienza in tribunale".

Ma gli avvocati di Mangione hanno replicato che il loro cliente vuole cambiarsi e presentarsi con abiti diversi da quelli che indossa in prigione per rispetto verso il tribunale e che ciò non costituirebbe un trattamento speciale, dato che si tratterebbe di una condizione che viene concessa a molti imputati.

La difesa del 26enne sta inoltre cercando di ottenere dal giudice la possibilità di fornire a Mangione un computer portatile mentre si trova rinchiuso al Metropolitan Detention Center per poter esaminare le oltre 15mila pagine di prove raccolte e partecipare attivamente alla propria difesa.

Ma i pubblici ministeri hanno contestato questa richiesta, sottolineando che l'imputato ha già accesso a un dispositivo fisso. Il giudice non si è ancora pronunciato in merito.

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