Bielorussia, in centinaia arrestate alla marcia delle donne contro Lukashenko
A migliaia le donne bielorusse sono scese oggi in piazza a Minsk nonostante le minacce della vigilia e hanno gridato a gran voce il loro no al presidente Alexander Lukashenko e alla sua rielezione avvenuta dopo una consultazione elettorale farsa che pure l'Ue ha rigettato completamente. Il corteo che doveva essere un pacifico movimento di protesta per le strade della capitale bielorussa, però, è durato poco. Subito dopo il raduno e appena il corteo ha iniziato a muoversi verso il centro città scandendo slogan contro Lukashenko e per la liberazione di Maria Kolesnikova, la leader dell'opposizione arrestata e incriminata, la polizia infatti è intervenuta effettuando centinaia di arresti e fermi.
Secondo diversi testimoni oculari presenti sul posto, in molti casi gli arresti sono stati brutali, chiunque tentava una resistenza passiva veniva malmenato. Molte squadre delle forze dell'ordine erano col volto coperto dai passamontagna e non hanno risparmiato violenze sulle manifestanti che urlavano “soltanto i codardi picchiano le donne. Molte donne presenti al corteo sono state strattonate con la forza e caricate sulle camionette della polizia per essere portate in caserma.
Tra le centinaia di persone fermate, anche l'anziana attivista dell'opposizione Nina Baginskaja, 73 anni, diventata un'icona del movimento anti Lukashenko dopo le presidenziali di agosto in Bielorussia. La donna che aveva in mano fiori e bandiera è stata portata via di peso e caricata su un furgone. In un video pubblicato dalla piattaforma indipendente Tut.by si vede un agente che le strappa violentemente di mano la bandiera e i fiori e la spinge in un furgone. Secondo Afp, dopo il trasferimento in caserma, Bahinskaya però è stata poi rilasciata. "Ci hanno bloccato la strada e hanno iniziato a prelevare le persone una per una dalla folla" hanno rivelato alcuni dimostranti.
Intanto Lukashenko ha fatto rafforzare i controlli ai confini nazionali sentendosi accerchiato dopo la scelta dell'Ue di non riconoscere la sua vittoria alle elezioni. Il Comitato delle frontiere statali della Bielorussia fa sapere che "il servizio di frontiera ha rafforzato i controlli lungo i confini statali della Repubblica di Bielorussia usando le forze tattiche di riserva", ma che "allo stesso tempo, i punti di attraversamento dei confini in entrata e in uscita funzionano". Dal governo di Minsk, infine duro attacco all'Unione europea per la partecipazione dell'ex candidata alla presidenza bielorussa, Svetlana Tikhanovskaja, alla riunione del Consiglio dei ministri degli Esteri a Bruxelles in programma la prossima settimana