Bielorussia abolisce la neutralità nucleare: cosa succede adesso e cosa cambia per Russia e Ucraina
Con un referendum la Bielorussia ha approvato con un referendum la rinuncia alla neutralità nucleare del Paese. L'annuncio è arrivato nella giornata di domenica: il tutto avviene proprio ora che la Bielorussia ha assunto un ruolo di trampolino di lancio per le truppe russe che stanno invadendo l'Ucraina. Il referendum entrerà nella sua effettività 10 giorni dopo i risultati e in teoria potrebbe permettere alla Russia di porre le proprie armi nucleari sul suolo bielorusso per la prima volta dopo la caduta dell'Unione Sovietica.
Secondo quanto riportato dalle autorità bielorusse, il 65.16% dei cittadini ha votato a favore del nucleare nel referendum. Le stesse cifre sono state riportate dal quotidiano ucraino Kyiv Indipendent . L'Occidente ha fatto sapere di non voler riconoscere il risultato del referendum, svoltosi su una "vasta repressione degli oppositori politici all'interno del governo". Il risultato del referendum potrebbe essere una vera e propria preparazione della Bielorussia a unirsi alle truppe di Putin sul suolo ucraino. Il Paese guidato da Lukashenko sta assumendo un ruolo ambivalente nel conflitto tra Mosca e Kiev: il suo confine con l'Ucraina sarà infatti teatro del prossimo incontro diplomatico per discutere la fine della guerra. Lo stesso leader, alleato di Putin, ha garantito a Zelensky massima sicurezza e la protezione dal volo di aerei, elicotteri e missili di stanza. Di contro, però, potrebbe schierare i paracadutisti del proprio esercito al fianco della Russia sul suolo ucraino.
A diffondere questa indiscrezione, un ufficiale del governo ucraino che ha rilasciato una dichiarazione alla CNN. Secondo il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden, il coinvolgimento della Bielorussia è assolutamente probabile. Nonostante le dichiarazioni volte a spegnere il fuoco della conversazione rilasciate dai giorni scorsi dallo stesso Lukashenko, l'ipotesi di una discesa in campo è stata di nuovo paventata nelle ultime ore. "Non vi è neppure un soldato bielorusso sul suolo ucraino" aveva detto prima di aprire poi a un eventuale appoggio a Putin "qualora vi fosse necessità". La dichiarazione di neutralità di Lukashenko però era stata smentita da alcuni video diffusi dalla CNN sul passaggio di veicoli militari russi sul valico di frontiera all'incrocio di Senkivka (in Ucraina) con Veselovka, in Bielorussia.
Sul nucleare solo nei giorni scorsi la Bielorussia aveva detto di voler schierare armi solo se Stati Uniti o Francia avessero schierato le proprie in Polonia o in Lituania. Lo stato di rinuncia alla neutralità è spaventosamente vicino alla dichiarazione di stato di allerta voluta da Putin per le forze di deterrenza nucleare. Queste sono ore decisive per lo stato del conflitto, vicino a ulteriori livelli di tensioni mai visti prima. La delegazione ucraina incontrerà quella russa a Gomel per avviare le trattative. Lo stato di allerta alle forze di deterrenza nucleare, unito al risultato del referendum bielorusso, minaccia al momento la delegazione di Zelensky e l'Occidente alle sue spalle per evitare ulteriori mosse dal punto di vista militare ed economico.