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Biden frustrato per la guerra a Gaza, definì Netanyahu “un figlio di p….”: la rivelazione in un libro

Secondo il giornalista Bob Woodward, mentre pubblicamente mostrava sostegno a Israele, Biden era sempre più frustrato e arrabbiato per gli attacchi di Netanyahu a Gaza. In una conversazione con un collaboratore, lo definì un “figlio di p….”
A cura di Gabriella Mazzeo
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In un nuovo libro, Bob Woodward rivela nuovi retroscena sulla politica americana e sui rapporti della Casa Bianca con i leader dei Paesi esteri. Tra le cose riportate nel volume "War", scritto dal leggendario giornalista del Watergate, ci sarebbero alcune affermazioni del presidente americano Joe Biden su Benjamin Netanyahu, premier israeliano.

Biden lo avrebbe definito "figlio di p…" e un "despota cattivo" in un dialogo con un collaboratore nella primavera di quest'anno mentre le bombe su Gaza aumentavano e la guerra diventava sempre più violenta. Per quanto riguarda il conflitto tra Israele e Hamas, Biden avrebbe sempre mostrato "privatamente" la sua frustrazione in merito alle decisioni di Netanyahu.

Pubblicamente avrebbe continuato a sostenere Israele, ma a telecamere spente avrebbe mostrato la sua frustrazione per la strategia del premier israeliano. Durante le telefonate con Netanyahu, rivela Woodward, Biden avrebbe tentato di porre un freno alle azioni del premier di Tel Aviv, soprattutto dopo al lancio di missili da parte dell'Iran in risposta a un attacco israeliano in Siria. "Non fare altre mosse – avrebbe ribadito – non fare nulla".

Mentre il conflitto continuava ad aggravarsi, scrive Woodward, la frustrazione del presidente Biden nei confronti di Netanyahu continuava ad aumentare. "È un bugiardo" avrebbe detto a un collaboratore dopo aver appreso che l'esercito israeliano era entrato a Rafah. In una conversazione telefonica di luglio, Biden avrebbe insultato il premier israeliano, cercando di richiamarlo all'ordine dopo l'attacco aereo a Beirut.

Nel suo libro, Woodward avrebbe parlato anche dei contatti tra Donald Trump e Vladimir Putin. Secondo il giornalista, nel 2020, in piena pandemia da Coronavirus, Trump inviò segretamente vari test al presidente russo per uso personale mentre gli Usa facevano i conti con la carenza di tamponi.

Secondo quanto scoperto da Woodward, Putin era terrorizzato dal virus e non voleva che nessuno sapesse dei test ricevuti. Secondo un assistente, Trump avrebbe parlato con Putin sette volte da quando ha lasciato la Casa Bianca nel 2021. L'ultima non sarebbe stata molto tempo fa: il giornalista riferisce infatti di una telefonata avvenuta nel gennaio 2024.

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