Biden dice che discuterà con Zelensky l’invio di nuove armi in Ucraina
L'Ucraina si aspetta almeno 120 carri armati dall'Occidente per respingere l'attacco dell'esercito russo che di recente ha intensificato l'offensiva, dichiarando di aver conquistato un nuovo villaggio nei pressi di Bakhmut. Secondo Kiev, l'Occidente si è già impegnato a consegnare "tra i 120 e i 140 carri armati" per aiutare l'esercito nazionale, bisognoso di diverse centinaia di questi mezzi pesanti.
Il presidente Zelensky aveva chiesto anche missili a lungo raggio e aerei per organizzare controffensive e recuperare il territorio perso. Ora, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha chiarito che "discuterà l'invio di nuove armi a Kiev" con l'omologo ucraino. "Parleremo" ha solo detto a un gruppo di giornalisti davanti alla Casa Bianca.
Solo il giorno prima, aveva affermato che Washington non avrebbe fornito i suoi jet da combattimento F-16 all'alleato ucraino. Dopo molti dubbi, americani e tedeschi hanno accettato di consegnare alcuni dei loro carri armati all'esercito di Zelensky, dichiarandosi però fermi sulla decisione di non cedere aerei e missili a lungo raggio.
La conversazione tra le parti preannunciata da Joe Biden ai giornalisti potrebbe aprire un ripensamento anche sul fornimento di missili e aerei da guerra. Per ora, il ministro degli Esteri Dmytro Kouleba si è limitato ad annunciare in un video pubblicato su Facebook l'arrivo di circa 140 carri armati moderni di fabbricazione occidentale.
Secondo quanto specificato nel messaggio pubblicato online, si tratta di Leopard 2 di progettazione tedesca, Challenger 2 britannici e Abrams americani. Kouleba ha definito questa la prima "fase dei contribuiti" da parte degli alleati occidentali. È la prima volta, inoltre, che Kiev rivela il numero di veicoli blindati pesanti promessi dagli altri Paesi.