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Berlusconi ha la soluzione: “Sforiamo i patti europei, tanto non ci cacciano”

“Bisogna andare a Bruxelles per mettere a posto le cose e non per battere i tacchi”, così Silvio Berlusconi immagina l’uscita dell’Italia dall’impasse dovuta all’assenza di risorse.
A cura di Redazione
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Nel giorno in cui infuria la polemica sull'aumento dell'Iva, con il ministro Saccomanni che fa sapere di aver bisogno di tempo per "misure ragionate e ragionevoli", è Silvio Berlusconi a far saltare il banco e a lanciare un messaggio quantomeno provocatorio. Per l'ex Presidente del Consiglio bisogna andare a Bruxelles "per mettere a posto le cose e non per battere i tacchi", immaginando di poter uscire dalle regole europee e sforare il limite del 3 percento tra deficit e Pil (superando nei fatti il fiscal compact) "per far ripartire l'economia perché tanto nessuno ci manderà fuori dall'Unione e dalla moneta unica".

Parlando all'inaugurazione della casa di cura Villa San Mauro a Pontida, il Cavaliere si è spinto anche oltre, lanciando un monito al Governo: "Bisogna che qualcuno nel governo abbia il coraggio e l'autorevolezza di andare a Bruxelles e di dire a quei signori: ‘Noi siamo in questa condizione perché ci avete cacciato voi con la vostra dannata politica di austerità. Dobbiamo rimettere a posto le cose". Così la responsabilità dei nostri rappresentanti diventa enorme quando trattano con le autorità europee. Del resto il Cavaliere rivendica tutta la sua esperienza in materia e detta la linea: "Bisogna che chi va su non batta i tacchi di fronte a queste autorità di Bruxelles, che (secondo quanto mi dice la mia esperienza) sono sempre quelli che da tutti i Paesi si mandano a Bruxelles perché si vogliono mandare via perché rompono le scatole".

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