video suggerito
video suggerito

Elezioni Berlino, vince Wowereit. Il Partito dei Pirati raggiunge l’8,9% dei voti entrando in Parlamento

A Berlino vince il Partito Socialdemocratico con a capo Klaus Wowereit che a Berlino ottiene il terzo mandato. Grande gioia e soddisfazione per il Piraten Partei che, con il 9% dei voti, riesce ad entrare, per la prima volta, in un Parlamento regionale. Il capolista dei Pirati dichiara: “Adesso ci mettiamo subito a lavorare. Sentirete parlare di noi”.
A cura di Daniela Caruso
92 CONDIVISIONI
Klaus Wowereit

Il partito dei Pirati (in tedesco Piraten Partei) ha debuttato sulla scena politca berlinese con uno straordinario 9% de voti: percentuale che ha permesso alla coalizione di poter prender parte al Parlamento della  città. Contentezza e orgoglio nelle parole del leader dei “Piraten”, Andreas Baum, che ha commentato così la vittoria raggiunta: “Questa è una giornata storica per il Partito dei pirati e per la Germania". Il capolista, poi, mette da parte la gioia e passa ai fatti concreti: “Adesso ci mettiamo subito a lavorare. Sentirete parlare di noi”. Il partito dei Pirati è abbastanza giovane: infatti, il partito è nato in Svezia nel 2006 con uno scopo fondamentale: tutelare la libertà della rete e gli interessi dei ragazzi nati dagli anni ’80 in poi, definiti “nativi digitali”, cioè persone già nate in un regime tecnologico avanzato e che hanno, da subito, familiarizzato con computer, cellulari, internet e così via.

Il Partito dei Pirati si è presentato a Berlino e, per la prima volta, da quando è sorto, è riuscito ad entrare in un Parlamento regionale: in quel 9% di voti ottenuti c’è il malcontento dei cittadini e la volontà di dare una nuova svolta al futuro politico della città. Ottimo esito anche per i Verdi che hanno ottenuto circa il 18,3% dei voti, con a capo Renate Kuenast. La forza dei Pirati è stata anche una buona campagna elettorale che non è stata nemmeno molto costosa in termini economici: infatti, con 25 mila euro sono stati affissi 12 mila manifesti in tutta Berlino, in cui non sono state impresse le facce dei candidati, ma il programma politico al quale avrebbero fatto riferimento, se eletti in Parlamento. Dodici in totale i punti del loro “manifesto”: diritti civili in materia di internet e telefonia, no alla censura della Rete e al controllo dei cittadini, in diverse forme.

Infografici del giorno

Idee costruttive anche sul fronte della sicurezza cittadina: infatti, il partito della società dell’informazione punta a equipaggiare al meglio le forze dell’ordine per far fronte ai continui episodi di violenza. Il vincitore indiscusso di queste elezioni, però, è stato Klaus Wowereit, che ottiene, così, il terzo mandato a Berlino, con il partito socialdemocratico che ha raggiunto il 28,3% dei voti. I Piraten puntano ad un rafforzamento della trasparenza dell’apparato politico, al trattamento sicuro e controllabile dei dati personali, ad una riforma dei diritti d’autore, brevetti informatici e genetici e ad una società per i diritti di riproduzione meccanica e musicale. Ma non solo: la vera rivoluzione di questo partito sta proprio nel voler determinare un sistema politico “open source”, controllabile e giudicabile per mano degli stessi cittadini, i quali, attraverso la rete, possono valutarne i livelli di efficienza dell’operato. Il partito, inoltre, chiede l’istituzione di un salario minimo e il diritto di voto esteso a tutti i cittadini, anche di diversa nazionalità.

92 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views