Berlino, maxi retata nel più grande bordello della città: 6 arresti

Con oltre 900 agenti tra poliziotti, uomini della finanza e della dogana, è stata effettuata una maxi retata nel più grande e noto bordello di Berlino, l’Artemis. Una maxi retata che si è conclusa con sei arresti per accuse che vanno dal traffico di esseri umani alla frode fiscale. In manette sono finiti tra gli altri i due gestori del club, mentre gli agenti hanno trovato sul luogo 117 prostitute e oltre cento clienti, secondo polizia e magistratura. Il blitz della polizia tedesca fa seguito a mesi di indagini: i responsabili dell’Artemis sono accusati di aver evaso circa 17.5 milioni di euro in mancati pagamenti previdenziali a partire dal 2006. Secondo gli inquirenti, mentre Artemis ufficialmente ingaggiava le donne come “libere professioniste” nei fatti queste erano vere e proprie dipendenti, con turni di lavoro, tariffe prefissate e consegne per mettere in atto specifiche pratiche sessuali.
Donne sfruttate – In Germania la prostituzione è legale dal 2002, ma secondo la polizia l’edificio ospita un sistema di prostituzione “brutale e illegale”, che sfrutta in maniera grave donne prive di mezzi. Donne che arrivano soprattutto dall'Est Europa, dalla Russia e da vari Paesi arabi. Da quanto è stato reso noto, la polizia è intervenuta su segnalazione di una donna, fuggita ai maltrattamenti del suo ex compagno, un biker degli Hell's Angels. La banda di motociclisti Hells Angels è finita già più volte nel mirino delle autorità in diverse città tedesche perché considerata dedita al crimine organizzato. Secondo la Procura federale, esponenti della Hells Angels avrebbero costretto delle donne a prostituirsi. Il capo della procura di Berlino ha detto che gli investigatori si sono concentrati sulle accuse di evasione fiscale “come fecero con Al Capone”. Le autorità hanno confiscato 6,4 milioni di euro in contanti.