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Berlino lancia l’allarme su Putin: “A breve attaccherà la Nato, userà i separatisti come in Donbass”

Secondo il presidente del Copasir tedesco Roderich Kiesewetter, la Russia è pronta ad attaccare la Nato in pochi anni. “Per farlo – ha spiegato Kiesewetter – userà i separatisti come in Donbass”
A cura di Gabriella Mazzeo
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Alla Germania e alla Nato restano circa "5 o 8 anni per imparare a difendersi dalla Russia". Secondo il ministro della Difesa tedesco, Boris Pistorius, Putin potrebbe "aggredire un Paese della Nato" nei prossimi anni, anche alla luce delle minacce del Cremlino contro i Paesi baltici. Pistorius aveva già fatto discutere ad ottobre quando aveva affermato che la Germania doveva tornare ad essere "capace di affrontare una guerra".

Pistorius ha rilasciato le sue dichiarazioni in Lituania, dove si trovava per annunciare lo storico primo stanziamento permanente di un battaglione di soldati tedeschi sul fianco orientale della Nato. Il presidente del Copasir tedesco, , che era in Lituania con il ministro, ha poi spiegato il senso del suo allarme. Raggiunto al telefono dal quotidiano La Repubblica, il parlamentare della Cdu ha raccontato alcune delle informazioni raccolte dai servizi segreti tedeschi sui piani di Putin.

"Le nuove informazioni che abbiamo sulla Russia preludono scenari oscuri. La sua trasformazione in un'economia di guerra ha il suo obiettivo esplicito nell'attacco alla Nato. Particolarmente a rischio sono i Paesi Baltici – ha spiegato ancora Kiesewetter – e la Moldavia. Si tratta di ex Repubbliche sovietiche e Putin è convinto che non siano in grado di difendersi".

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Secondo Kiesewetter, non bisogna aspettarsi un'invasione militare come quella del 24 febbraio 2022 in Ucraina. Secondo quanto ricostruito dai servizi segreti tedeschi, Putin costruirà una strategia simile a quella del 2014 nel Donbass. "Le aggressioni avverranno attraverso separatisti, movimenti autonomisti, milizie o presunti agenti di sicurezza chiamati ad aiutare le minoranze russe" ha sottolineato. Una sceneggiatura molto simile a quella del 2014, quando Donetsk e Lugansk sono finite nelle mani di separatisti che per anni hanno portato avanti una guerriglia autonomista, spingendo Mosca a invadere l'Ucraina nel 2022 per "tutelare le minoranze russe".

In Estonia, per Kiesewetter, potrebbe accadere lo stesso. "Gli autonomisti russi potrebbero chiedere la separazione, finti movimenti civici potrebbero protestare a difesa della minoranza – spiega ancora – . Ecco dunque il trucco con cui Putin punta ad aggirare l’articolo 5 della Nato, quello che obbligherebbe i partner a intervenire nel caso di un attacco militare russo in Estonia".

"Il calcolo di Putin è che contro una regione che si voglia rendere autonoma o una minoranza che chieda indipendenza, non si può evocare l'articolo 5. Putin conta di muoversi armando separatisti e milizie non riconducibili ufficialmente a Mosca, sotto la soglia di allarme che scatenerebbe l'obbligo al mutuo soccorso. Se pezzi di Estonia si rendono autonomi, che cosa può fare la Nato?".

Per la Moldavia, invece, la previsione è un altra: il termine è quello delle elezioni dell'anno prossimo. "Putin aspetterà le elezioni dell'anno prossimo. Se non finiranno come vogliono i russi, proveranno a organizzare un colpo di Stato e una guerra civile. La Moldavia non è un Paese Nato, quindi lo scenario sarà diverse. La reazione occidentale dipenderà dalla Romania, che può evocare in Europa la clausola di difesa del Trattato di Lisbona, o l’articolo 5 della Nato. O nulla».

Nei giorni scorsi, ache i servizi segreti polacchi hanno lanciato un allarme simile a quello di Pistorius, citando un arco di tempo un po' diverso per l'aggressione russa. "C’è chi dice 6-8 anni o 3-5 – ha continuato Kiesewetter -.Io temo che saranno tre anni: Putin vorrà anticipare la Nato, che non sarà ancora pronta per difendersi a dovere".

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