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Beppe Grillo: “Bisogna scendere in piazza a sostegno di Tsipras”

In un pezzo dedicato al tema del debito (che sta stritolando anche l’Italia), il leader del Movimento 5 Stelle lancia un appello alle altre forze politiche: “Ed è necessario anche chiamare la gente in piazza a sostegno della Grecia, che ne pensano Sel, M5s, Fiom, Cgil, le minoranze Pd? O anche la Lega?”
A cura di Redazione
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Torna a parlare di economia Beppe Grillo, con un lungo ed articolato post pubblicato sulle pagine del suo blog e dedicato al tema del debito e alle conseguenze sull’intero sistema Italia. Il leader del Movimento 5 Stelle parte dalle considerazioni di Rogoff, secondo cui “quando il debito di un paese supera il 90% del suo Pil, esso diventa inesigibile e si va fatalmente verso il default”, per ricordare che il debito italiano è al 134% del Pil e quello greco al 170%. La metafora utilizzata da Grillo è quella del tapis roulant, sul quale “il soggetto, pur correndo, arretra”: insomma, prima o poi il default arriva.

Da qui la lettura si allarga alle “ricette” messe in campo in questi mesi dalle istituzioni europee (con annesse motivazioni):

Dunque, assumiamo come dato pacifico che il debito dei paesi mediterranei non è pagabile, puramente e semplicemente. Ma allora, perché Berlino insiste? Per un calcolo cinico e non difficile da capire: intanto per succhiare più sangue possibile ai paesi debitori e recuperare già una parte del capitale attraverso interessi sempre più esosi. In secondo luogo per reggere “la guerra delle monete” con Usa, Cina e Giappone, in attesa di un nuovo ordine monetario che, ovviamente, vedrà i paesi mediterranei fuori della moneta a trazione tedesca. In terzo luogo, per distruggere politicamente i paesi del sud Europa (e forse anche la Francia) e potersi liberamente orientare verso Est, ma con rapporti di forza favorevoli.

Il problema è che i Governi del Su Europa continuano “a mentire ai loro popoli” e quando invece accade il contrario, il sistema reagisce, come nel caso della Grecia. Dunque, spiega Grillo, “Atene non va lasciata sola ed occorre un forte sostegno contro il rigore berlinese, contro Draghi e contro la Ue; occorre che i gruppi del Parlamento europeo ostili a questa unione monetaria soffocatrice concordino una mozione del Parlamento favorevole ad una conferenza europea per la ristrutturazione del debito”.

E la chiosa è chiarissima:

Sommandoli ai voti degli “euroscettici” e del Gue, si farebbe maggioranza. Oppure dovrebbero spiegare ai propri elettori perché si oppongono alla ristrutturazione del debito anche del proprio paese: e magari qualche prezzo lo pagherebbero. Magari si potrebbe pensare anche ad un referendum sulla proposta da tenere contemporaneamente in tutti i paesi europei.

Ed opportuna sarebbe anche una conferenza delle forze che in Europa si battono per la ristrutturazione del debito, magari indetta insieme da Siryza, M5S, Podemos ed alla quale invitare tutti, con la sola eccezione dei nazisti di Alba dorata o di Jobbik, che sporcherebbero inutilmente l’iniziativa.

Ed è necessario anche chiamare la gente in piazza a sostegno della Grecia, che ne pensano Sel, M5s, Fiom, Cgil, le minoranze Pd? O anche la Lega? Ciascuno a suo modo e con i propri appuntamenti, ma occorre muoversi ed ora.

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