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Cambiamenti climatici

Benidorm, i pesci mordono 15 turisti al giorno: è l’effetto dell’aumento delle temperature

Nella città spagnola, quest’estate più di 15 persone al giorno si rivolgono al pronto soccorso per gli attacchi delle obladas. È la “tropicalizzazione del Mediterraneo”: l’aumento delle temperature cambia l’appetito dei pesci, rendendoli più aggressivi.
A cura di Matteo Pelliccia
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A Benidorm, in Spagna, turisti e villeggianti devono fronteggiare gli attacchi dei pesci. Sono le conseguenze impreviste di un'estate torrida, che ha toccato temperature da record anche nella penisola iberica. Questa stagione, infatti, una media di quindici persone al giorno ha chiesto aiuto sulle spiagge della città spagnola (la terza con più camere d'albergo nel Paese, preceduta da Madrid e Barcellona) dopo essere state morse dalle obladas: si tratta di piccoli pesci grigi, con una macchia nera sulla pinna caudale.

La spiaggia di Poniente

La maggioranza degli attacchi si sarebbe verificata sulla famosa spiaggia di Poniente, tra i più famosi arenili urbani di tutta la Spagna. Le obladas possono raggiungere la lunghezza di 30 cm e sono aggressivi nei confronti dei bagnanti, lasciando ferite da denti su braccia, gambe e schiena delle vittime.

Il Mediterraneo sempre più caldo

È l'ultima conseguenza del cambiamento climatico: gli scienziati affermano che, a causa delle temperature afose degli ultimi mesi, la temperatura del Mar Mediterraneo si è innalzata notevolmente. Di conseguenza, anche il metabolismo dei pesci sarebbe cambiato, aumentando l'appetito delle obladas. "Con il mare molto più caldo, il metabolismo dei pesci aumenta e hanno bisogno di più cibo", afferma il professor Alfonso Ramos, ricercatore presso il Dipartimento di Scienze marine e Biologia applicata dell'Università di Alicante.

"L'aumento delle temperature altera le specie"

L'Istituto di Ecologia Costiera è tuttavia a conoscenza di questo nuovo fenomeno da diversi anni: già a metà agosto 2017, infatti, venne informato per la prima volta il servizio di salvataggio e primo soccorso di Alicante. "L'aumento della temperatura del mare colpisce le specie marine: alcune sono più tolleranti e altre hanno meno adattabilità, ma tutte ne risentono nella loro distribuzione e comportamento. Nel caso delle obladas, il fatto che ci siano così tante persone può alterarne il comportamento" sottolinea Gabriel Soler, direttore scientifico dell'Istituto di Ecologia Costiera.

Le obladas

Le obladas, il cui nome scientifico è oblada melanura, sono una specie molto diffusa al largo dell'isolotto di Tabarca, meta turistica famosa e posta a circa 20 km da Alicante. Quest'anno, però, a causa dell'aumento delle temperature del Mar Mediterraneo, le obladas si stanno spostando molto più vicino alla costa. “Quando c'è un'alta densità di popolazione, come in una spiaggia affollata, le obladas non scappano: beccano le ferite e le verruche, provocando dolore" continua il professor Ramos. Gli esperti consigliano di evitare di fare il bagno con ornamenti e gioielli lucenti, perché potrebbero attrarre con la loro luce i pesci.

La tropicalizzazione del Mediterraneo

L'aumento delle temperature marittime è una delle molteplici conseguenze causate dal cambiamento climatico, come ricorda anche Jorge Olcina, direttore del Laboratorio di Climatologia di Alicante. "Nell'ultimo decennio il Mediterraneo ha subito l'invasione di numerose specie di pesci e alghe tipiche di mari più caldi, come il Mar Rosso, che ne alterano l'ecosistema", afferma. Nello scorso mese di luglio, infatti, il mar Mediterraneo aveva raggiunto la temperatura record di 28,4° C, superando il primato che resisteva dall'estate del 2003. La “tropicalizzazione del Mediterraneo” comporta la moria di numerose specie marine, tra cui coralli, spugne e alghe, ma colpisce anche la pesca, l’acquacoltura e gli allevamenti di mitili.

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