Bengasi (Libia): due autobombe fuori dalla moschea, 33 morti e 70 feriti
Strage a Bengasi, in Libia, dove due autobomba ieri sera intorno alle 20 e 20 sono esplose nei pressi della moschea Baiat al Ridwan, nel quartiere di Al Salmani. Le autorità hanno confermato che ci sono almeno 33 morti e oltre 70 feriti. Tra le persone coinvolte nell'attacco terroristico ci sarebbero anche alti esponenti dei servizi di sicurezza della città libica: è rimasto ferito Almahdi Al Fellah, capo dell'Intelligence department, Internal security e state security, mentre avrebbe perso la vita Ahmed Alfaytori, numero uno del dipartimento delle unità investigative. Media locali riferiscono che, in seguito all'esplosione, sarebbe rimasto ferito anche il colonnello Belkasim Al Obaidi del Direttorato della sicurezza di Bengasi.
Nell'area è scattata una vasta operazione da parte delle forze di sicurezza alla ricerca del gruppo terroristico che, secondo le autorità, apparterrebbe allo Shura Council of Benghazi Revolutionary, una coalizione di milizie integraliste islamiche tra cui la più nota è Ansar al-Sharia ma comprendente anche la brigata 17 Febbraio, la brigata Rafallah al-Sahati e altri gruppi terroristici. I fedeli coinvolti nel sanguinoso attentato, avvenuto intorno alle 20:20 ora locale, stavano uscendo dalla moschea Baiat al Ridwan, nella zona del quartiere di Al Salmani, non lontano dalla zona portuale. Inizialmente fonti dell'intelligence avevano riferito di 7 morti e venti feriti, ma il bilancio si è poi progressivamente aggravato e molti dei feriti sono deceduti in ospedale.
Bengasi è teatro da oltre tre anni di un conflitto sanguinoso tra le forze leali al generale Khalifa Haftar e gli estremisti islamici. L'esercito nazionale libico di Haftar negli ultimi tempi ha ripetutamente affermato di aver sconfitto gli integralisti e di avere il controllo dell'area portuale. Ma gli attacchi terroristici fuori dalle moschee, seppure meno frequenti, sono continuati. I combattimenti a Bengasi sono parte del sanguinoso conflitto scatenato in Libia da molteplici fronti dopo la caduta, nel 2011 dell'allora leader libico Muammar Gaddafi.