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Benedetto XVI: “Sono un uomo anziano, penso sia sufficiente ciò che ho fatto”

Il biografo del Papa, Peter Seewald, racconta alcune delle conversazioni avute nei mesi scorsi con il Pontefice che anticipavano le dimissioni di Benedetto XVI.
A cura di Antonio Palma
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Le dimissioni di Benedetto XVI non sono arrivate all'improvviso, il Papa ci stava riflettendo da molto tempo e aveva già anticipato le sue intenzioni al suo biografo Peter Seewald dieci settimane fa, come racconta lo stesso giornalista in un'intervista esclusiva al magazine Focus. Nell'ultima conversazione tra i due avvenuta in agosto a Castelgandolfo il Pontefice infatti lasciò intuire, anche se non in maniera diretta, l'intenzione di voler dire addio al Vaticano. Alla domanda del giornalista tedesco su cosa ci si potesse ancora attendere dal suo pontificato, Benedetto XVI rispose laconico: "Da me? Non molto. Sono un uomo vecchio e le forze stanno scemando. Penso che sia sufficiente ciò che ho fatto".

Il Papa era molto affaticato – Una chiaro sintomo della scelta poi annunciata pochi giorni fa a tutta la Chiesa cattolica. Del resto le condizioni fisiche e l'affaticamento  del Papa secondo Seewald, che sta scrivendo una nuova biografia di Joseph Ratzinger, era ben visibile.  Il giornalista tedesco racconta di non aver mai visto prima il Papa così stremato ed abbattuto, al punto che faticosamente riuscì a terminare il terzo volume su Gesù e lo stesso pontefice gli confidò che quello sarebbe stato il suo ultimo libro.

"Su Vatileaks non ho fatto il monarca" – A pesare sulla scelta delle dimissioni del Papa però non ci sono stati gli ultimi scandali del Vaticano come Vatileaks. "Non potrei dire, che io sia caduto in qualche sorta di disperazione o dolore universale" confidò i Pontefice che si definì "né spaesato né stanco" dopo lo scoppio dello scandalo per la fuga di documenti riservati, ricordando però che era importate che venisse "garantita l'indipendenza della giustizia, che un monarca non dicesse, adesso prendo io le cose in mano". Parlando del maggiordomo Paolo Gabriele, poi condannato, Benedetto XVI  commentò: "Anche se vedo la persona, non posso capire, che cosa ci si possa aspettare. Non riesco a penetrare in questa psicologia, mi è semplicemente incomprensibile".

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