Benedetto XVI due anni dopo la rinuncia vive una vita di “clausura”, studio e preghiera
Due anni fa Benedetto XVI, sorprendendo anche i suoi collaboratori, annunciava la sua rinuncia al pontificato, seicento anni dopo Gregorio XII, l’ultimo ad abbandonare spontaneamente il papato. Un evento epocale per la Chiesa, che per la prima volta in oltre duemila anni si ritrova con due Papi: uno in carica, Francesco, ed uno emerito, Benedetto XVI appunto. In passato, infatti, i pontefici deposti o rinunciatari abbandonavano o erano costretti ad abbandonare le bianche vesti. E tutti gli onori connessi.
Oggi Joseph Ratzinger conduce una vita tranquilla in Vaticano, lontano dagli occhi dal mondo. Ricompare, ogni tanto, in qualche celebrazione in San Pietro a cui viene invitato da Francesco o nelle immagini di qualche telegiornale, mostrato mentre accoglie qualche visitatore nella sua attuale residenza, il monastero Mater Ecclesiae. Le immagini lo mostrano in buona salute per un uomo di 87 anni: ha dei normali acciacchi di vecchiaia, ma sicuramente Benedetto XVI sembra molto meno affaticato di quando gli obblighi dovuti al ministero papale lo costringevano a lavorare più di dodici ore al giorno.
Ma come passa le sue giornate Benedetto XVI? Tra preghiera, studio e relax. Ratzinger resta il più grande teologo contemporaneo e buona parte del suo tempo lo utilizza a leggere testi di carattere religioso e storico. Scrive molto, ma negli ultimi due anni non ha pubblicato nessun nuovo volume, anche se le Edizioni Vaticane hanno messo in commercio l’opera omnia dei suoi scritti. Il momento centrale della sua giornata, comunque, è rappresentato dalla celebrazione quotidiana della messa e da lunghi periodi di orazioni. Per rilassarsi, ascolta nel suo studio privato musica classica di autori tedeschi.
Il pomeriggio gli piace passeggiare senza fretta nei giardini vaticani, appoggiandosi ad un bastone. Nei giardini ha l’occasione di salutare e conversare qualche minuto con i dipendenti della Città del Vaticano o di dare da mangiare ai pesci nelle fontane o ai gatti, sua grande passione, che gironzolano per i vialetti. Con l’aiuto dei suoi collaboratori, poi, risponde alla corrispondenza. Con Ratzinger, infatti, risiedono quattro laiche consacrate appartenenti a Comunione e Liberazione, che si occupano nei suoi appartamenti, poi c’è monsignor Georg Ganswein che continua ad essere il segretario particolare di Benedetto XVI e, contemporaneamente, Prefetto della Casa Pontificia ed ha un ruolo di anello di congiunzione tra Ratzinger e Bergoglio. Ogni tanto Bergoglio telefona al suo predecessore per chiedergli come sta o discutere di qualche questione riguardante la Chiesa, per ottenere un consiglio.
Benedetto XVI è molto consapevole del suo nuovo ruolo e rispettoso di papa Francesco e, proprio per non creare confusione riguardo la coesistenza di due Papi in Vaticano, ha deciso di vivere nel nascondimento o nella “clausura”, come lui stesso l’ha definita in un occasione. Potrebbe uscire dal Vaticano, andare in viaggio dove vuole, anche all’estero, ma rifiuta. Papa Francesco gli ha suggerito, la scorsa estate, di trascorrere qualche settimana nella tenuta di Castel Gandolfo, ma anche in quella occasione Benedetto ha detto di no. Nel corso del recente sinodo sulla famiglia, qualche vescovo, con la scusa di volerlo salutare, si è recato a Mater Ecclesiae per chiedergli di esprimersi sull’apertura della Chiesa a divorziati risposati e ad omosessuali fortemente promossa da Bergoglio, ma si è trovato davanti un muro: Benedetto XVI con cortesia ma in maniera ferma ha fatto capire che il Papa regnante non è più lui.