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Benedetto XVI all’Angelus: “Pregate per me e per il prossimo Papa”

Oltre 100mila persone in piazza San Pietro per il Pontefice dimissionario: “Anche questo è un segno dell’affetto e della vicinanza spirituale che mi state manifestando in questi giorni”.
A cura di Redazione
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Benedetto XVI e gli scandali del suo pontificato

"Pregate per me e per il prossimo Papa". Un Benedetto XVI ancora una volta teso e commosso, quello che oggi ha parlato all'Angelus davanti ad una folla altrettanto emozionata, circa 100mila persone: una affluenza così imponente da dover determinare un piano speciale, preludio a quello che sarà attivo per il conclave che dovrà eleggere il successore di Ratzinger. "‘Grazie di essere venuti così numerosi! Anche questo è un segno dell'affetto e della vicinanza spirituale che mi state manifestando in questi giorni" ha affermato Benedetto XVI ai fedeli al termine dell'Angelus, salutando i pellegrini di lingua italiana. "Saluto in particolare l'Amministrazione di Roma Capitale – ha continuato – guidata dal Sindaco, e con lui saluto e ringrazio tutti gli abitanti di questa amata città". L'Angelus del Papa, particolarmente atteso dopo le sue clamorose dimissioni è stato incentrato, ovviamente, sulle "scelte" e sulle tentazioni di Cristo. "Nei momenti decisivi della vita, ma, a ben vedere, in ogni momento, siamo di fronte a un bivio: vogliamo seguire l'io o Dio? L'interesse individuale oppure il vero Bene, ciò che realmente è bene?". E ancora: "La Chiesa, che è madre e maestra, chiama tutti i suoi membri a rinnovarsi nello spirito, a ri-orientarsi decisamente verso Dio, rinnegando l'orgoglio e l'egoismo per vivere nell'amore".

"Gli evangelisti Matteo e Luca – ha proseguito Benedetto XVI – presentano tre tentazioni di Gesù, diversificandosi in parte solo per l'ordine. Il loro nucleo centrale consiste sempre nello strumentalizzare Dio per i propri fini, dando più importanza al successo o ai beni materiali. Il tentatore è subdolo: non spinge direttamente verso il male, ma verso un falso bene, facendo credere che le vere realtà sono il potere e ciò che soddisfa i bisogni primari – ha spiegato ancora il Papa -. In questo modo Dio diventa secondario, si riduce a un mezzo, in definitiva diventa irreale, non conta più, svanisce. In ultima analisi, nelle tentazioni e' in gioco la fede, perché è in gioco Dio".

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