video suggerito
video suggerito

Belgio, uccise Mawda, bambina migrante di due anni: a processo il poliziotto che le sparò

A Bruxelles è cominciato il processo a carico del poliziotto che nel 2018 sparò contro un furgone che trasportava dei migranti curdi, uccidendo Mawda, una bimba di soli due anni. L’uomo è accusato di omicidio colposo. Intanto, sui social network sta imperversando la campagna del movimento Justice4Mwda che ha chiesto giustizia per la piccola e ha denunciato la caccia ai migranti promossa dall’allora governo del premier Charles Michel (oggi presidente del Consiglio Ue). A sostegno della causa anche dei volti molto noti, come il regista Ken Loach, il leader della band Pink Floyd, Roger Waters, e la principessa del Belgio Marie-Esméralda.
A cura di Daniela Brucalossi
544 CONDIVISIONI
Immagine

È partito a Bruxelles il processo a carico del poliziotto che nel maggio 2018 aveva sparato contro un furgone che trasportava dei migranti curdi, uccidendo Mawda, una bimba di soli due anni. L’uomo è accusato di omicidio colposo. Intanto, sui social network sta imperversando la campagna del movimento Justice4Mwda che ha chiesto giustizia per la piccola e ha denunciato la caccia ai migranti promossa dall’allora governo del premier Charles Michel (oggi presidente del Consiglio Ue). A sostegno della causa anche dei volti molto noti, come il regista Ken Loach, il leader della band Pink Floyd, Roger Waters, e la principessa del Belgio Marie-Esméralda. I membri del movimento hanno anche steso fuori dai tribunali belgi delle corde a cui i cittadini potranno appendere dei vestiti da bambina in segno di protesta.

La tragedia si è consumata il 17 maggio 2018 lungo l’autostrada E42, ai confini con la Francia, dove pare fosse diretto il furgone. A bordo del veicolo c’erano 30 migranti curdi, di cui quattro bambini. La polizia aveva intimato l’alt ma l’autista non si era fermato, dando il via a un inseguimento. Dopo diversi chilometri, l’agente oggi imputato a processo, aveva cominciato a sparare contro il furgone. La versione sempre sostenuta dall’uomo è che fosse stata sua intenzione mirare alle gomme. In ogni caso, i proiettili avevano colpito e attraversato il portellone, ferendo la piccola Mawda alla guancia. La bimba era stata soccorsa e trasportata in ospedale in ambulanza, morendo però durante il tragitto. Inizialmente gli inquirenti avevano riferito ai media locali che la bambina “non era morta a causa della sparatoria”, ipotizzando cause come malattie o una manovra pericolosa dell’autista. Ad accertare invece il colpo di pistola come causa della morte era stata l'autopsia.

Subito dopo la morte della piccola, in Belgio era scoppiata una violenta polemica mediatica a sostegno dei famigliari, i genitori e il fratellino maggiore. L’opposizione aveva attaccato le politiche dell’immigrazione dell'allora governo: la maggioranza era composta dai liberali di Charles Michel e dal partito di destra N-Va. A infiammare ulteriormente le proteste per la morte di Mawda, era stato Bart de Wever, sindaco di Anversa e membro di spicco del N-Va, che aveva accusato i genitori della bimba di aver messo in pericolo la sua vita e di essere responsabili della sua morte. Affermazione che costituisce la tesi difensiva dell’avvocato del poliziotto imputato. Intanto, anche i due uomini alla guida del furgone stanno per essere processati in Belgio per traffico di essere umani aggravato dalla morte.

Il movimento Justice4Mawda aveva provato a portare a processo, oltre al poliziotto, l’allora ministro dell'Immigrazione, Theo Francken (N-Va), ma a proteggerlo c'era l'immunità parlamentare. Dovendosi concentrare solo sull’agente di polizia, l’avvocato della famiglia proverà a chiedere di trasformare l’accusa di omicidio colposo in omicidio preterintenzionale.

544 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views