video suggerito
video suggerito

Beatriz, la madre gravemente malata a cui negano l’aborto

La donna, una 22enne, è grave e il feto non ha alcuna possibilità di sopravvivere alla nascita. Lei rischia la vita portando a termine la gravidanza. E per questo chiede un aborto terapeutico ma i giudici del suo Paese, in Salvador, glielo hanno vietato.
A cura di Susanna Picone
12 CONDIVISIONI
La donna, una 22enne, è grave e il feto non ha alcuna possibilità di sopravvivere alla nascita. Lei rischia la vita portando a termine la gravidanza. E per questo chiede un aborto terapeutico ma i giudici del suo Paese, in Salvador, glielo hanno vietato.

La storia che arriva da El Salvador è quella di una giovane madre gravemente malata a cui non viene riconosciuto il diritto di interrompere la sua gravidanza. È la storia di Beatriz (un nome fittizio), che ha 22 anni ed è incinta di 25 settimane. Beatriz è arrivata in gravi condizioni in ospedale, per salvarsi dovrebbe abortire ma nel suo Paese – come in quasi tutti gli altri dell’America Latina – l’interruzione di gravidanza è vietata. È vietata sempre, anche se c’è in gioco la vita di mamma e figlio. La donna si è rivolta ai giudici ma la Corte suprema del Salvador ha respinto il suo ricorso dove appunto chiedeva le fosse effettuato un aborto terapeutico. Questo nonostante Beatriz abbia il supporto dei medici (oltre a quello delle numerose associazioni e Ong) che hanno spiegato quanto sia rischiosa questa gravidanza.

Il ministro della Salute: “Cesareo per salvarla” – Beatriz sta lottando contro il lupus eritematoso sistemico, una malattia cronica autoimmune che le mina il corpo. E il feto soffre di anencefalia, una assenza parziale del cervello. I giudici, dicendole no, hanno spiegato che “i diritti della madre non possono prevalere su quelli del nascituro, e viceversa”. Questo nonostante avvocati e medici abbiano sostenuto in aula che proseguire la gravidanza metterebbe a rischio la vita della donna. E i medici dicono che neppure il piccolo si salverà, a causa della sua malattia. Dalla parte di Beatriz c’è anche il ministro della Salute, una donna che ha “sfidato” i magistrati pur di salvarla. Il ministro, dopo il no dei giudici, ha fatto sapere che il governo ha dato ai medici il permesso di “agire immediatamente se ci sono segni che la vita della ragazza è in pericolo”. Beatriz non potrà abortire ma i medici potranno, insomma, sottoporla a un cesareo prematuro.

12 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views