Battistini e Traini ricercati in Russia, rischiano 5 anni di carcere. Oggi l’ambasciatore al ministero
Rischiano fino a 5 anni di carcere gli inviati Rai Stefania Battistini e Simone Traini, i due reporter italiani accusati di essere entrati illegalmente sul territorio di Mosca con le truppe ucraine nel Kursk. Con loro sono ricercati anche altri giornalisti occidentali, colpevoli di aver documentato non solo l'invasione russa, ma di aver anche ripreso il cedimento delle truppe del Cremlino davanti all'offensiva ucraina. Il ministro degli Esteri Tajani si era detto "sorpreso dalla decisione" e ha convocato l'ambasciatore di Mosca. Alexei Paramonov sarà ricevuto oggi pomeriggio al ministero.
Il servizio di sicurezza russo Fsb inoltre annunciato il ritiro dell'accreditamento a 6 diplomatici britannici per sospetto spionaggio e minaccia alla sicurezza del Paese. "Come misura di ritorsione per i molteplici atti ostili di Londra, il ministero degli Esteri russo ha ritirato l'accreditamento a sei dipendenti del dipartimento politico dell'ambasciata britannica". Nella nota i diplomatici vengono accusati di aver svolto a Mosca "attività sovversive e raccolta di informazioni di intelligence".
Delle rimostranze russe nei confronti dei due giornalisti Rai, invece, si sapeva da tempo. Almeno da agosto, quando è stato trasmesso il servizio dei due reporter da Sudzha. Il 17 di un mese fa, infatti, l'Fsb aveva annunciato di aver aperto un procedimento penale nei confronti dei due giornalisti.
La Rai ha definito il provvedimento un "atto di violazione della libertà d'informazione", sottolineando che Battistini e Traini hanno "svolto in modo esemplare e obiettivo il proprio lavoro di testimoni degli eventi", mentre Fnsi ha lodato la decisione di Tajani di convocare l'ambasciatore russo. "Ancora meglio sarebbe stato se lo avesse fatto prima – afferma Alessandra Costante, segretaria generale della Fnsi -. Bisognava farlo quando venne diffusa la notizia di Battistini e Traini indagati in Russia per essere entrati nel territorio nazionale con le truppe ucraine. Il giornalismo non è un crimine, la posizione della Russia non è né democratica né contemporanea".
I nomi di Stefania Battistini e Simone Traini compaiono nel database dei ricercati sulla base di un non meglio specificato articolo del codice penale. L'agenzia Tass ricorda che per l'ingresso illegale nel territorio, è prevista una pena fino a 5 anni di reclusione. Con i due italiani, sono ricercati anche altri inviati stranieri: Simon Connolly di Deutsche Welle, Nick Walsh della Cnn e le giornaliste ucraine Natalia Nagornaya, Diana Butsko e Olesya Borovik.