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Barbara Spinelli accetta il seggio e spacca la Lista Tsipras: “Non vi ho tradito”

Quella che era la “garante” della Lista Tsipras accetta il seggio al Parlamento Europeo, facendo infuriare Sel (con Furfaro che perde il seggio). E spiega il perché con una lettera aperta.
A cura di Redazione
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Ad ufficializzare la notizia è stata proprio Barbara Spinelli: lei, che teoricamente sarebbe dovuta essere la "garante" del progetto Tsipras e che aveva spiegato come la sua candidatura avesse solo una funzione di testimonianza all'interno del progetto a sostegno di Alexis Tsipras, ha invece deciso di accettare il seggio ottenuto al Parlamento Europeo e dunque di diventare la terza parlamentare della Lista Tsipras nel gruppo Gue. La Spinelli ha confermato poi la volontà di optare per il seggio della circoscrizione Italia Centrale, determinando di fatto l'esclusione dal Parlamento Ue di Marco Furfaro, che sarebbe stato l'unico eletto di Sinistra Ecologia e Libertà, e salvando il seggio di Eleonora Forenza, segretaria nazionale di Rifondazione Comunista.

Una decisione che ha scatenato polemiche e durissime prese di posizione, proprio in ragione del "cambiamento di rotta" della Spinelli, che aveva sempre assicurato la volontà di rinunciare al seggio nel caso di una sua elezione. A spiegare il perché di questa scelta è lei stessa, con una lettera aperta in cui spiega le sue ragioni e in cui "nega" di aver tradito i suoi compagni di avventura. Poco dopo arriverà la risposta di Marco Furfaro, di Sel, che attaccherà duramente il comitato dei garanti ("Mi hanno trattato come carne da macello, da loro nemmeno una telefonata, dopo che per due settimane mi hanno fatto credere di essere tra gli eletti) e sostanzialmente aprirà la strada al confronto "finale" all'interno della coalizione che ha sostenuto il progetto "Altra Europa".

Ecco la lettera aperta della Spinelli:

Cari tutti, cari elettori, cari candidati e garanti della Lista “L’Altra Europa con Tsipras”,
ho molto meditato quel che dovevo fare, in considerazione della domanda sempre più insistente che veniva dagli elettori e da un gran numero di candidati, e ritorno sulle mie decisioni: accetterò l’elezione al Parlamento europeo, dove andrò nel gruppo GUE-Sinistra Europea, ripromettendomi di garantire la fedeltà al primo manifesto della Lista italiana «L’Altra Europa con Tsipras» e ai 10 punti di programma che abbiamo proposto agli elettori. Sin dalla conferenza stampa del 26 maggio avevo lasciato in sospeso la mia decisione: e non solo perché sorpresa dalla quantità di preferenze ma anche in considerazione del fatto che la situazione politico-elettorale stava precipitosamente cambiando.
La linea maestra alla quale intendo attenermi è di operare nel Parlamento europeo – e anche nella comunicazione scritta, come rappresentante degli elettori europei – per una politica di lotta vera all’ideologia dell’austerità e della cosiddetta «precarietà espansiva», alla corruzione e alle minacce mafiose in Italia; per i diritti dei cittadini; per la realizzazione di un'Europa federale dotata di poteri autentici e democratici: quell'Europa che sinora, gestita dai soli governi in un micidiale equilibrio di forze tra potenti e impotenti, è mancata ai suoi compiti. Il Parlamento in cui intendo entrare dovrà, su spinta della nostra Lista e delle pressioni che essa eserciterà in Europa e in Italia, essere costituente. Dovrà lottare accanitamente contro lo svuotamento delle democrazie e delle nostre Costituzioni, a cominciare da quelle italiane e dal vuoto democratico che si è creato in un’Unione che non merita, oggi, il nome che ha.

Mi ha convinto a cambiare opinione anche la lettera di Alexis Tsipras. La domanda che mi rivolge di accettare il risultato delle elezioni è per me decisiva e – ne sono certa – lo sarà per la Lista nel suo complesso. Alle innumerevoli sollecitazioni ricevute dall'interno (garanti, elettori, comitati, candidati) si aggiungono infine sollecitazioni dall’esterno (deputati del GUE e non solo).
So che molti sono delusi: il proposito espresso all’inizio di non andare al Parlamento europeo sarebbe disatteso, e questo equivarrebbe a una sorta di tradimento. Non sento tuttavia di aver tradito una promessa. I patti si perfezionano per volontà di almeno due parti e gli elettori il patto non l'hanno accettato, accordandomi oltre 78.000 preferenze. Mi sono resa conto, il giorno in cui abbiamo conosciuto i risultati, che sono veramente molti coloro che mi hanno scelto neppure sapendo quel che avevo annunciato: anche loro si sentirebbero traditi se non tenessi conto della loro volontà. Inoltre, come garante della Lista, ho il dovere di proteggerla: le logiche di parte non possono comprometterne la natura originaria. Proprio le divisioni identitarie che si sono create sul mio nome mi inducono a pensare che la mia presenza a Bruxelles garantirebbe al meglio la vocazione, che va assolutamente salvaguardata, del progetto – inclusivo, sopra le parti – che si sta costruendo.
***
Per quanto riguarda la scelta che sono chiamata ufficialmente a compiere, annuncio che essa sarà in favore del Collegio Centro: è il mio collegio naturale, la mia città è Roma. È qui che ho ricevuto il maggior numero di voti. A Sud non ero capolista ma seconda dopo Ermanno Rea, e da molti verrei percepita come «paracadutata» dall’alto. Mi assumo l’intera responsabilità di quest’opzione, che mi pare la più giusta, nella piena consapevolezza dei prezzi e dei sacrifici che essa comporterà.
La mia più grande gratitudine va a Marco Furfaro per la generosità che ha messo nella campagna e che spero dedicherà ancora all’avventura Tsipras. Sono certa che i tanti elettori di SEL, battutisi con forza per la nostra Lista, approveranno e comunque accetteranno una scelta che è stata molto sofferta, visti i costi che saranno sopportati dal candidato del Centro designato come il primo dei non eletti. Conto non solo sulla loro fedeltà alla Lista ma sulla loro partecipazione immutata al progetto iniziale, che ha come prospettiva un’aggregazione di forze (di sinistra, di delusi dalla presente democrazia rappresentativa, di emigrati nell’astensione) alternativa all’odierno centro-sinistra e alle grandi intese.
Augurando a tutti voi e noi il proseguimento di una battaglia unitaria e inclusiva al massimo, vi saluto con grande affetto e gratitudine,
barbara spinelli

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