Bangladesh, ucciso un altro cooperante: stessa dinamica dell’omicidio di Tavella
Un cooperante giapponese, il 66enne Hoshi Koniyo, è stato ucciso sabato nel nord del Bangladesh da alcuni sconosciuti a bordo di una moto. L’omicidio arriva appena cinque giorni dopo la morte a Dacca di un altro cooperante, l’italiano Cesare Tavella. Il giapponese è stato attaccato nel distretto di Rangpur e ucciso con tre colpi di pistola al petto e a una mano e il delitto, ha riferito il commissario Rezaul Karim, “sembra avere la stessa dinamica dell'uccisione di Tavella avvenuta il 28 settembre nel quartiere diplomatico di Gulshan”. Secondo quanto riferito dalla polizia e dai testimoni, Kunio Hoshi era diretto in una fattoria situata a circa 300 chilometri dalla capitale Dacca, nel distretto settentrionale di Rangpur. L'agguato è scattato in mattinata: tre uomini a bordo di motociclette si sono coperti il volto e lo hanno bloccato. Gli hanno sparato tre colpi in rapida successione che lo hanno colpito in pieno al petto. Hoshi è morto sul colpo, mentre gli assassini sono scappati. Anche per Tavella i killer erano arrivati in moto. Secondo informazioni di stampa locale, il cooperante ucciso si occupava di un progetto agricolo innovativo.
L’Isis avrebbe rivendicato il delitto – Anche in questo caso l’Isis – secondo quanto riferisce la direttrice del Site Rita Katz – avrebbe rivendicato l’omicidio. Per il ministro dell'Interno del Bangladesh, Asaduzzaman Khan, i due omicidi “hanno molte somiglianze” e “sembrano il lavoro di professionisti”, ma a suo dire non sarebbero opera dello Stato Islamico. Il ministro ha ripetuto che gli omicidi dei due stranieri “hanno la stessa origine”, ma che non riguardano i militanti dello Stato islamico che “non è presente in Bangladesh”. Il ministro ha aggiunto di ritenere che essi abbiano l'obiettivo di “creare instabilità” nel Paese. La polizia ha detto che quattro persone sono state interrogate, ma nessuno è stato arrestato.