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Bangladesh, la premier Sheikh Hasina si dimette: manifestanti assaltano la residenza ufficiale a Dacca

La premier del Bangladesh Sheikh Hasina ha rassegnato le dimissioni ed è scappata da Dacca. Secondo quanto riferisce la Cnn, che cita fonti vicine al capo del governo, Hasina avrebbe abbandonato Dacca in elicottero. Intanto, i manifestanti hanno preso d’assalto la residenza ufficiale della premier.
A cura di Eleonora Panseri
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A sinistra, la premier del Bangladesh Sheik Hasina.
A sinistra, la premier del Bangladesh Sheik Hasina.

La premier del Bangladesh, Sheikh Hasina, ha rassegnato le dimissioni ed è scappata da Dacca. Nel Paese, dove sono in corso violente proteste antigovernative, gli scontri soltanto nella giornata di ieri hanno provocato 94 morti, 300 decessi sono stati registrati dall'inizio delle manifestazioni, cominciate nel mese di luglio.

Secondo quanto riferisce la Cnn, che cita fonti vicine al capo del governo, Hasina avrebbe abbandonato Dacca in elicottero. Il capo dell’esercito ha invece annunciato l’imminente formazione di un governo provvisorio, promettendo di riportare la pace nel Paese e chiedendo ai manifestanti di porre fine alle violenze.

"Lei e la sorella hanno lasciato Gono Bhaban (la residenza ufficiale del primo ministro) per un luogo più sicuro", hanno riferito le fonti, secondo cui Hasina "intendeva registrare un discorso, ma non ne ha avuto la possibilità".

Proteste anti-governative in Bangladesh
Proteste anti-governative in Bangladesh

Secondo il quotidiano locale Protho Malo Daily, la prima ministra sarebbe ora diretta in India, nel Bengala Occidentale. Anche se, per il momento, l'addetto stampa della premier, Naimul Islam Khan, non ha confermato le informazioni della stampa.

Intanto, i manifestanti scesi nelle scorse ore per le strade della capitale del Paese hanno preso d'assalto il palazzo della premier. È quanto riportano i media internazionali e nazionali mentre continuano le proteste per le strade della capitale.

Nonostante il coprifuoco istituito nella serata di domenica, i manifestanti hanno continuato a protestare chiedendo la destituzione della premier al potere dal 2009. Contro i dimostranti è stato schierato l'esercito e bloccato l'accesso a Internet e ai principali social network.

Inizialmente le protese nel Paese erano nate come manifestazioni studentesche pacifiche contro il sistema delle quote negli impieghi pubblici riservate ai familiari dei reduci della guerra di indipendenza dal Pakistan del 1971, ritenuto da molti discriminatorio in un paese dove i posti di lavoro pubblici sono pochi e molto ambiti.

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Nonostante la Corte Suprema abbia alla fine del mese scorso ridimensionato il sistema delle quote, le proteste si sono estese ad altre fasce della popolazione e si sono rapidamente trasformate in una rivolta contro il governo.

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