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Bangladesh, condannato a morte il serial killer della catena: ha ucciso sette donne

Vestito con abiti alla moda e curato nell’aspetto, Sarkar si faceva aprire la porta di casa con il pretesto di prendere le letture del contatore elettrico e poi le stuprava e le strangolava con una catena da bicicletta: condannato a morte il serial killer della catena. L’uomo, 42 anni, sposato e padre di tre figli è indagato in altri 15 casi. Le vittime hanno un’età compresa tra i 16 e i 75 anni.
A cura di Angela Marino
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Condannato a morte il ‘serial killer della catena'. Kamaruzzaman Sarkar, noto alle cronache per aver ucciso le sue vittime con lo stesso modus operandi, strangolandole con catene da bicicletta, è stato condannato a morte per impiccagione dal tribunale di Kalna dopo essere stato dichiarato colpevole dello stupro e omicidio della ragazza di sedici anni. Sarkar, commerciante di materiali di scarto, è sotto processo in altri tribunali per presunte aggressioni sessuali e omicidi di altre donne di età compresa tra 16 e i 75 anni. Dopo la sentenza l'avvocato di Sarkar ha dichiarato che sarà presentato un ricorso dinanzi all'Alta corte di Calcutta, per contestando la condanna.

Il serial killer è stato arrestato un anno fa nella città di Kalna, nel distretto di Purba Bardhaman, in Bangladesh, nel mese di giugno. Vestito con abiti alla moda e curato nell'aspetto, Sarkar si faceva aprire la porta di casa durante le ore pomeridiane con il pretesto di prendere le letture del contatore elettrico. Dopo essersi introdotto in casa il 42enne aggrediva le vittime con una spranga di ferro e poi le strangolava con una catena da bicicletta. Sarkar viveva con sua moglie, due figli e una figlia nell'East Burdwan. Si occupava di commercio di materiali metallici di scarto.

Sebbene fuggisse ogni volta dalle case portando via oggetti di valore, secondo la polizia distrettuale non era il furto il suo obiettivo, ma l'aggressione sessuale e l'omicidio delle donne. Dopo l'omicidio, sempre secondo la polizia, Sarkar avrebbe oltraggiato alcuni cadaveri inserendo materiali taglienti nei genitali delle vittime dopo la loro morte.

Decisivo per l'arresto il video di una telecamera si sorveglianza relativo all'omicidio di una donna, dove appariva distintamente la sagoma del killer. Sulla base di quell'immagine la polizia distrettuale ha tracciato un identikit che ha fatto circolare tutte le stazioni di polizia,  per poter riconoscere il killer. Le immagini mostravano un uomo con un casco da moto rosso e una moto rossa e sono state decisive per fermare il sospettato a un posto di blocco.

Indispensabile anche la testimonianza di una vittima che è riuscita a sottrarsi all'aggressione lasciandosi cadere e sfuggendo alla catena che l'aggressore le aveva stretto intorno al collo. Sarkar resta accusato in 15 casi: sette omicidi, sei tentati omicidi e due stupri.

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