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Migranti, Ban Ki-Moon alla Camera: “Italia ha fatto bene, ma responsabilità è di tutti”

Il segretario delle Nazioni Unite, alla Camera per i 60 anni dell’ingresso dell’Italia nell’ONU, elogia il nostro Paese per il lavoro svolto dall’Italia sulla questione libica e sull’emergenza rifugiati.
A cura di Biagio Chiariello
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L'Italia ha saputo "dare una risposta coraggiosa e profondamente umana alla più grande crisi migratoria dalla fine della Seconda guerra mondiale. Rendo omaggio agli uomini e alla donne d'Italia che hanno salvato decine di migliaia di migranti. Ringrazio l'Italia". Sono le parole del segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, in Parlamento per celebrare il sessantesimo anniversario dall'ingresso dell'Italia nell'ONU. Ma Ban non ha mancato di ricordare che l'accoglienza "è una responsabilità globale che deve essere equamente condivisa". "Vicinanza geografica non significa responsabilità esclusiva verso i migranti: tutti i Paesi, lo dico sempre a tutti i paesi europei, hanno responsabilità, invitando a non differenziare tra le categorie, ha detto. "Nell' immigrazione forzata non ci sono due categorie, i meritevoli e i non meritevoli. Ci sono solo persone che hanno bisogno di aiuto. Tutti i migranti devono godere della protezione" ha continuato il leader dell'ONU.

Renzi dà il benvenuto a Ban Ki Moon

"L'Italia ha bisogno dell'Onu ma è anche vero che l'Onu ha bisogno dell'Italia, del suo cuore, della sua generosità e della sua passione". Così Matteo Renzi durante il suo intervento alla Camera alla presenza del segretario generale delle Nazioni Unite. "La accoglie l'Italia intera  – ha detto il presidente del Consiglio – l'Italia dei militari che quotidianamente in vari scenari del mondo, in alcuni casi direttamente con la guida dell'Onu, penso al Libano, al Kosovo a tanti nostri uomini che lavorano per un'idea pace che non è astratta".
In precedenza Ban Ki Moon è stato intervistato dal Corriere della Sera. "Se sarà varata una missione di pace dell'Onu in Libia, la decisione su chi la guiderà dovrà prenderla il Consiglio di sicurezza. Io posso solo dire che l'Italia ha svolto un ruolo molto positivo, centrale anche nel favorire l'accordo per un governo di unità nazionale" ha spiegato. "L'Italia – dice ancora Ban – è stata anche un campione dello sviluppo dei diritti umani e spero che prosegua su questa strada, insieme con le altre nazioni, ora che c'è da concretizzare l'Agenda 2030 con gli obiettivi di sviluppo sostenibile. Un pianeta accogliente, con al centro il futuro degli esseri umani, possiamo farcela”.  Il segretario Onu riflette anche sull'impegno italiano per i migranti: “ho molto apprezzato la generosità e la compassione, l'aiuto a queste persone disperate, offerto dal popolo e dal governo italiano”.

Ban Ki-moon parla poi della crisi siriana, la cui soluzione "non può essere trovata nelle armi", ma nella politica. Lo ha sottolineato il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, in un'intervista al Corriere della Sera. "La situazione è difficile, certo. Siamo entrati nell'era del pericolo. Eppure qui, all'Onu, tutti i leader si sono impegnati con fiducia a perseguire lo sviluppo sostenibile del pianeta. Poi, certo, c'è la dura realtà di tutte queste crisi, a cominciare da quella siriana: più di 200 mila morti, 4 milioni di persone che si sono rifugiate all'estero e altre 8 milioni in fuga all'interno del Paese per sottrarsi alle violenze", ha ricordato Ban. "Quattro anni e mezzo di guerra, distruzioni immani. Eppure, proprio per questo, sono convinto che la soluzione non possa essere trovata nelle armi. Credo ancora, e dobbiamo crederci tutti fermamente, in una soluzione politica".

Il Segretario delle Nazioni Unite parla anche della nuova ondata di violenze in Israele. “Si sta creando una situazione insostenibile: un'eruzione di violenza che è causa di grande allarme. Israeliani e palestinesi devono tornare a discutere senza ulteriori ritardi", dice nell'intervista al Corriere della Sera. "So che è difficile, che ci sono divergenze di vedute fondamentali. Ma so anche che non ci sono alternative e che non c'è niente che non possa essere superato con un dialogo inclusivo", ha aggiunto Ban. "Io ho visto nei giorni scorsi e sto continuando a contattare i leader del governo israeliano e di quello palestinese. Ho visto di recente Netanyahu e ho parlato di nuovo con Abbas. Cerco di riportarli al dialogo", ha sottolineato il segretario generale dell'Onu.

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