Bambini centrafricani accusano soldati francesi di abusi sessuali. Non ci sarà nessun processo
Poiché le uniche testimonianze portate sono quelle di bambini e sono assenti altre prove indipendenti i magistrati francesi hanno respinto la richiesta di rinvio a giudizio contro almeno 13 soldati francesi che hanno partecipato alla missione militare in . I soldati sono accusati di abusi sessuali nei confronti di minori, "ripagati" con razioni di cibo e beni di prima necessità: rivelazioni che hanno ovviamente imbarazzato la Francia, come imbarazzante appare la decisione delle autorità di non sottoporre quegli uomini a un processo.
Le accuse infatti sono estremamente gravi: sei minori, di età compresa tra i 9 e i 13 anni, hanno raccontato gli abusi subiti dai soldati nel campo profughi dell’aeroporto internazionale di Bangui M’Poko, capitale della Repubblica Centrafricana, tra il dicembre 2013 e il giugno 2014. Quattro bambini hanno riferito di essere stati violentati mentre altri due di aver assistito agli abusi, in cambio di cibo e altri regali. La notizia, riportata da Reuters e dal New York Times, ricostruisce una vicenda inquietante, con tanto di commissioni d'inchiesta e informative passate da scrivania a scrivania, e tenute sotto il massimo riserbo. A portare alla luce il caso è stata l'organizzazione Aids Free World, che ha fornito al quotidiano britannico The Guardian copia di quei documenti nell’aprile del 2015.
I giudici hanno effettuato una revisione delle accuse il 20 dicembre scorso e ora hanno formalizzato che non intendono procedere contro i soldati francesi perché "alcune testimonianze sono state giudicate incoerenti e non c’è modo per confermare le accuse", anche se "non si può escludere che gli abusi hanno avuto luogo". Paula Donovan, dirigente di Aids Free World, ha commentato con rabbia la notizia: "Questa è una farsa – riporta il Ny Times -. Se dei soldati africani avessero abusato sessualmente di ragazzini parigini l’indagine non si sarebbe conclusa sino a quando ogni autore non fosse stato messo dietro le sbarre".