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Baltimora, trovati i corpi di due dispersi: indagine sul crollo del ponte potrebbe richiedere anni

Sono stati recuperati i corpi di due lavoratori che risultavano dispersi dopo il crollo del Francis Scott Key Bridge a Baltimora, centrato da una nave mercantile martedì. Si tratta di due giovani di 26 e 35 anni. Mancano ancora quattro persone all’appello.
A cura di Susanna Picone
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Il fiume Patapsco ha restituito i corpi di due persone che risultavano disperse dal drammatico incidente registrato martedì mattina a Baltimora, dove un'enorme nave portacontainer si è schiantata e ha fatto crollare il Francis Scott Key Bridge. I dispersi erano sei: dopo il ritrovamento delle due vittime ne mancano dunque ancora quattro all’appello.

Un portavoce della polizia ha detto che i sommozzatori hanno individuato un camioncino a circa 7 metri di profondità e hanno trovato i corpi di due vittime intrappolate nel veicolo: sono stati identificati come un lavoratore messicano di 35 anni, Alejandro Hernandez Fuentes, e un 26enne originario del Guatemala, Dorlian Ronial Castillo Cabrera.

Gli inquirenti dovrebbero fornire un nuovo aggiornamento sull’incidente nelle prossime ore. In una conferenza stampa le autorità federali hanno affermato che stanno bilanciando gli sforzi per recuperare i resti delle vittime, valutare e rimuovere i detriti del ponte e trasferire la nave, il tutto prima ancora che possano iniziare gli sforzi di ricostruzione.

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Le indagini sul crollo del ponte non saranno veloci: secondo quanto ha dichiarato Jennifer Homendy, direttrice del National Transportation Safety Board, l'agenzia investigativa indipendente degli Stati Uniti che indaga sugli incidenti nell'ambito dei trasporti e delle infrastrutture energetiche, le indagini potrebbero richiedere da uno a due anni.

Il crollo del ponte avrà un pesante impatto economico su Baltimora e non solo, dal momento che ne ha isolato il porto, che è un importante scalo da cui vengono importate automobili e generi alimentari e da cui viene esportato carbone. Il segretario ai Trasporti degli Stati Uniti, Pete Buttigiege, ha detto che c’è preoccupazione per gli impatti del crollo del ponte a livello globale, soprattutto sulle catene di approvvigionamento.

Nelle ultime ore è emerso anche che sulla nave che si è scontrata con il Francis Scott Key c'erano 765 tonnellate di rifiuti pericolosi. I rifiuti sono stati distribuiti in 56 contenitori. Alcuni di essi sono stati distrutti e hanno lasciato tracce di petrolio nell'acqua.

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