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Baltimora, terza notte di coprifuoco. Trovato il cadavere di un uomo

La polizia indaga sulla morte di un uomo il cui corpo è stato trovato nella notte nella cabina di un autoarticolato parcheggiato a meno di un isolato dal teatro delle proteste per la morte di Freddie Gray.
A cura di Susanna Picone
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Terza notte di coprifuoco a Baltimora dopo le marce di protesta e gli scontri seguiti alla morte di Freddie Gray, l’afroamericano 25enne deceduto dopo l’arresto della polizia. Durante l’ultima notte di tensione è stato trovato il corpo senza vita di un uomo nella cabina di un autoarticolato parcheggiato, senza rimorchio, a meno di un isolato dal teatro delle proteste. La polizia sta indagando sulla morte dell’uomo e per ora il portavoce Jarron Jackson ha riferito che gli inquirenti non ritengono ci sia un legame con le proteste successive alla morte di Gray. Nella terza notte consecutiva di coprifuoco è stato arrestato un uomo che si era avvicinato alle linee della polizia e aveva urlato contro gli agenti per diversi minuti. In generale, comunque, le strade della città hanno visto soprattutto la presenza dei media.

Manifestazioni per Freddie Gray in molte città – In queste ultime ore la mobilitazione per Freddie Gray si è estesa in altre città degli Stati Uniti: manifestazioni si sono tenute a Filadelfia, Boston, Houston, Indianapolis, Atlanta e Denver. Anche a Washington centinaia di persone hanno attraversato la capitale per portare la loro protesta fin davanti alla Casa Bianca mentre a New York un corteo ha quasi invaso il cuore della città. La polizia ha compiuto numerosi arresti.

Non ci sarebbero prove che Gray sia stato ferito durante l’arresto – Intanto, l’inchiesta preliminare sulla morte di Freddie Gray non avrebbe trovato alcuna prova che il giovane si sia ferito durante l’arresto. L'uomo avrebbe sbattuto contro il portello del furgone blindato della polizia prima di essere portato in commissariato. L’afroamericano era stato arrestato il 12 aprile e la sera stessa era stato trasferito in ospedale per gravi lesioni alla spina dorsale. È morto cinque giorni dopo. Nelle ultime ore è emersa anche una testimonianza che potrebbe cominciare a gettare luce su quanto avvenuto il giorno dell’arresto di Gray: secondo quanto riferisce il Washington Post, una persona arrestata lo stesso giorno del 25enne e trasportata nello stesso furgone della polizia con lui ha detto agli investigatori di aver sentito l’uomo che “sbatteva contro le pareti” del mezzo, come se stesse “cercando di ferirsi da solo”. Il testimone, che ora è in prigione, si trovava in un'altra sezione del furgone, separato da Gray.

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