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Baghdad, migliaia di persone in corteo ai funerali di Soleimani: “Morte agli Usa”

Migliaia di iracheni stanno partecipando oggi a Baghdad al corteo funebre del generale iraniano Qassem Soleimani, ucciso da un raid Usa, gridando lo slogan “morte all’America”. I resti di Soleimani saranno portati in Iran dopo la cerimonia. Secondo Trump, “doveva essere fatto fuori molti anni fa”.
A cura di Susanna Picone
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Migliaia di iracheni stanno partecipando oggi a Baghdad alle esequie di Qassem Soleimani, il generale iraniano ucciso da un raid Usa. “Morte all’America”, lo slogan che si sente urlare nelle strade. I funerali si terranno a Baghdad e nelle due città sante sciite di Najaf e Kerbala. Una processione di migliaia di persone sta accompagnando la salma. Secondo l'emittente Press Tv, il corpo del generale sarà poi trasferito in Iran. Le esequie in onore del generale si terranno nella città santa di Mashad, nel nord-est del Paese, e poi a Teheran, alla presenza anche della Guida Suprema Ali Khamenei, come riporta l'agenzia di stampa “Mehr”. Il corpo sarà quindi trasferito a Kerman, la città che ha dato i natali a Soleimani. Secondo, invece, quanto comunicato dall'ufficio per i media dei Guardiani della Rivoluzione iraniani, i funerali di Soleimani a Teheran si terranno lunedì, mentre domani si svolgerà una cerimonia a Mashad presso il santuario dell'Imam Reza.

La tv di Stato irachena, intanto, stamane aveva dato notizia dell'uccisione di un comandante delle Forze di Mobilitazione Popolare (Hashd al Shaabi) nel corso di un nuovo raid aereo americano in Iraq, a nord della capitale Baghdad. La tv non aveva roso noto l'identità del comandante ucciso nel raid, riferendo soltanto di "morti e feriti", mentre per l’emittente iraniana Press Tv la vittima sarebbe Shibl al Zaidi, leader delle Brigate Imam Ali, milizia che fa parte delle Unità di mobilitazione popolare (Pmu) allineata con l’Iran. La notizia del nuovo raid aereo però è stata smentita poi da diverse fonti.

Intanto, dopo l'uccisione di Qassem Soleimani, l'ambasciatore iraniano all'Onu Takht Ravanchi, in una lettera al segretario generale Antonio Guterres e al collega del Vietnam Dang Dinh Quy, presidente di turno del Consiglio di Sicurezza, ha scritto che "l'assassinio del generale Qassem Soleimani è un esempio evidente di terrorismo di Stato e, in quanto atto criminale costituisce una grave violazione dei principi di diritto internazionale, compresi quelli stipulati nella Carta delle Nazioni Unite. Comporta quindi la responsabilità internazionale degli Usa".

“Non abbiamo ucciso Soilemani per un cambio di regime o per iniziare la guerra. Ma siamo pronti a qualunque risposta sia necessaria”, ha detto il presidente Donald Trump, sottolineando che il futuro dell'Iran appartiene al “popolo che vuole la pace, non ai terroristi”. Secondo il presidente americano, il generale doveva essere ucciso prima. "Ha ucciso o ferito gravemente migliaia di americani durante un lungo arco di tempo e stava complottando per ucciderne molti altri… ma è stato preso!" ha twittato Trump, secondo cui Soleimani "è stato direttamente e indirettamente responsabile per la morte di milioni di persone, compreso un grande numero di manifestanti uccisi di recente nello stesso Iran". "Doveva essere fatto fuori molti anni fa!".

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