Avvelenamento di massa e 6 morti in ostello, Tasha si salva per caso: “Ho disdetto il giorno prima”
"Sono fortunata a essere viva", così una ragazza britannica di 22 anni ha reagito alla notizia che ben 6 persone sono morte per sospetto avvelenamento di massa da metanolo nell'ostello in Laos che anche lei aveva prenotato in quei giorni prima di rinunciare al viaggio. La giovane inglese di Manchester avrebbe dovuto soggiornare al Nana Backpacker Hostel nella famosa località turistica di Vang Vieng ma il giorno prima ha annullato tutto.
"È stata una decisione che mi ha salvato la vita" ha dichiarato Tasha Moore al tabloid Metro, aggiungendo: "Quando ho sentito cosa era successo non potevo crederci. Avrei potuto essere lì quella notte e diventare una delle vittime. La ventiduenne infatti è una backpacker, viaggiatori con lo zaino in spalla, spesso giovani, così come lo erano le sei vittime accertate finora, quasi tutte sue coetanee.
Tra i morti nell'avvelenamento di massa da metanolo vi sono infatti due ragazze australiane di 19 anni, due ragazze danesi di 19 e 20 anni e una 28enne britannica, oltre a un 56enne statunitense. A tutti loro sono stati riscontrati livelli altissimi di metanolo presenti nell'organismo. Livelli alti di Metanolo anche per altri turisti dello stesso ostello che sono stati ricoverati in ospedale, tra cui almeno sei cittadini britannici.
"So di essere stata fortunato a scamparla. Quella povera gente si stava solo divertendo, è straziante. Bisogna fare di più per regolamentare l'alcol. Offrono questi shot gratuiti ovunque nel sud-est asiatico, non è giusto" ha dichiarato la 22enne.
Secondo quanto ricostruito finora, infatti, durante una serata di ritrovo tra giovani backpacker le sei vittime avevano bevuto "shottini gratuiti" ma l'alcol era contaminato da metanolo, una sostanza mortale spesso presente nell'alcol di contrabbando. Il Nana Backpacker Hostel, dove alloggiavano i turisti, ha dichiarato di aver distribuito shot gratuiti a circa 100 ospiti la sera prima che si sentissero male ma che le bevande in questione non provenivano dal suo bar.
L'ostello, che è stato chiuso dalla polizia, ha confermato che il direttore e il proprietario erano tra le persone fermate per essere interrogate dagli inquirenti.