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Avvelena il compagno per soldi, poi scopre che i 30 milioni dell’eredità non erano mai esistiti

Ina Thea Kenoyer ha ucciso il compagno Steven Edward Riley Jr per intascare un’ingente somma di denaro che credeva avesse appena ereditato. Era invece una truffa, quei soldi non erano mai esistiti.
A cura di Giusy Dente
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Facebook Steve Riley
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Sembra ci siano interessi economici dietro la morte di Steven Edward Riley Jr a Minot nel Nord Dakota. L'operaio edile 51enne è stato soccorso, presso la propria abitazione, dai paramedici, che lo hanno trovato senza sensi e trasportato d'urgenza al Trinity Hospital di Minot. Da lì è stato poi trasferito all'ospedale Bismarck dove è morto il 5 settembre. Centrale la figura della compagna, la 47enne Ina Thea Kenoyer.

La donna ha detto alle autorità che l'uomo aveva bevuto molto e aveva avuto un colpo di calore. L'autopsia, però, ha stabilito una verità diversa. L'uomo non aveva ingerito alcolici, bensì antigelo. Una volta perquisita l'abitazione della coppia, la Polizia ha trovato un riscontro: una bottiglia di detersivo, una bottiglia di birra e un boccale di plastica, tutti sospettati di contenere la sostanza tossica che avrebbe causato il decesso dell'uomo.

Gli investigatori ritengono che Ina Thea Kenoyer avesse da tempo messo gli occhi sugli averi del compagno e lo abbia quindi avvelenato. La donna temeva che lui volesse lasciarla dopo 10 anni e godere, da solo, di un'ingente eredità appena ottenuta. Anche gli amici della vittima hanno confermato la sua intenzione di porre fine alla relazione: stava progettando una nuova vita da solo con la somma ricevuta. Lo avrebbe quindi avvelenato intenzionalmente, proprio per intascare i 30 milioni di dollari.

Facebook Steve Riley
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Kenoyer inizialmente ha negato le accuse in una serie di post su Facebook, poi lunedì è stata arrestata. Ora rischia l'ergastolo senza condizionale. Il figlio di Riley una volta appreso dell'arresto della compagna del padre ha scritto su Facebook: "Spero che abbia ciò che si merita per averti portato via da questo mondo". Proprio il figlio di Riley ha ammesso che la fantomatica eredità, per cui suo padre è stato ucciso, in realtà non è mai esistita. A suo dire, l'uomo era stato ingannato: "Era una truffa" ha detto al New York Post.

Il 21enne ha raccontato che suo padre aveva ricevuto una strana e-mail, un uomo diceva di essere l'avvocato di un parente lontano, che voleva incontrarlo per fargli firmare dei documenti per ereditare la somma lasciatagli dal defunto. "Non era sospettoso prima di andare all'aeroporto, era davvero convinto di aver ereditato il denaro e che lo avrebbe ricevuto quando il presunto avvocato fosse atterrato. Voleva ottenere acri di terra, dandone una parte a me e ad alcuni dei miei fratelli. Poi aprire la sua officina. Ma il presunto avvocato non si è mai presentato. Era uno sconosciuto che è riuscito a ingannare mio padre facendogli credere che fosse vero" ha spiegato.

Al momento la donna si trova presso il centro di detenzione della contea di Ward con una cauzione di 1 milione di dollari. Dovrà comparire in tribunale il 7 dicembre prossimo. "Questo caso era estremamente complesso. Grazie a tutti coloro che ci hanno fornito informazioni che hanno aiutato i nostri investigatori a mettere insieme il tutto" ha scritto sull'account Facebook di Minot Police Department il comandante delle indagini, il capitano Dale Plessas. Anche quest'ultimo al NY Post ha ammesso: "Sia Steven che Ina credevano che l'eredità di 30 milioni di dollari fosse reale, ma non ci risulta che sia mai stata pagata".

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