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Aveva detto che l’intelligenza artificiale prova sentimenti: ingegnere licenziato da Google

Blake Lemoine aveva pubblicamente dichiarato che il sistema di intelligenza artificiale sviluppato da Google aveva preso consapevolezza di sé ed era in grado di esprimere le proprie emozioni.
A cura di Beatrice Manca
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Le sue dichiarazioni su un'intelligenza artificiale senziente avevano acceso il dibattito in tutto il mondo, ma non erano piaciute alla sua azienda: Blake Lemoine è stato licenziato da Google venerdì 22 luglio. L'ingegnere era un veterano di Google e lavorava al sistema di intelligenza artificiale Language Model for Dialogue Applications (LaMDA): non solo credeva che fosse senziente, ma che fosse dotato di sentimenti. Le dichiarazioni avevano causato la sospensione dell'ingegnere, a cui ha fatto seguito il licenziamento.

Le dichiarazioni di Blake Lemoine sull'intelligenza artificiale

L'ingegnere Blake Lemoine ha lavorato a lungo per l'organizzazione Responsible AI di Google ed era incaricato di effettuare alcuni test su Lamda, promettente tecnologia di Google usata nella creazione di chatbot. Lambda è pensata replicare il flusso libero di una conversazione tra umani ed è ancora in fase di sperimentazione. Lemoine aveva pubblicamente dichiarato che Lambda stava mostrando una coscienza simile a quella umana, aveva preso consapevolezza di sé e esprimeva le proprie paure e le proprie emozioni. In un'intervista al Washington Post, l'ingegnere aveva definito l'intelligenza artificiale di Google "un bambino di sette o otto anni che conosce la fisica". Google ha sempre drasticamente negato le affermazioni di Lemoine, ritenendole "del tutto infondate" insieme ad altri esperti di intelligenza artificiale e ha confermato alla stampa il licenziamento dell'esperto.

Perché Google ha licenziato Blake Lemoine

Lemoine a giugno era stato sospeso per aver violato le politiche di riservatezza di Google e per aver diffuso dati sensibili, cioé le conversazioni avute con Lambda, come sostegno delle sue teorie. Venerdì l'azienda di Mountain View ha risolto definitivamente il rapporto di lavoro: Lemoine ha dichiarato di aver ricevuto una e-mail e una richiesta di videoconferenza, a cui avrebbe chiesto di poter partecipare insieme a una terza persona come testimone. Richiesta che Google avrebbe negato. Intanto però fuori dalle mura di Google il dibattito sull'intelligenza artificiale si è riaperto con forza tra esperti di tecnologia e di etica: è possibile immaginare in un futuro non troppo lontano un'IA che parli, agisca e pensi come un essere umano?

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