Australia, nel 2020 un pacchetto di sigarette costerà 45 dollari
Tempi duri per i fumatori australiani. Secondo quanto scrive il Guardian, il governo starebbe pensando di aumentare l’accise sui prodotti del tabacco del 12,5% ogni anno, a partire dal 2017. Il progressivo aumento porterebbe nel 2020 ad un aumento pari al 69% del prezzo di un pacchetto di sigarette, che dunque nel giro di 5 anni costerebbe fino a 45 dollari. Secondo le stime, l’impatto della crociata anti-fumo dell’Australia, da una parte consentirebbe una raccolta di 4,7 miliardi di dollari, dall’altra ad una riduzione drastica del numero dei fumatori, già passati da quasi il 25% della popolazione nel 1993 a meno del 15% nel 2013, come ha ricordato il ministro del tesoro, Scott Morrison, nel suo discorso al parlamento.
Oltre alla pesante tassazione sui tabacchi, l’Australia ha già imposto dal 2012 l'obbligo di vendita di pacchetti anonimi di sigarette dal colore olivastro, con immagini shock dei danni del fumo ai diversi organi. Una mossa che sembra aver avuto successo. La ricerca sugli effetti della normativa, condotta dal Cancer Council of Victoria, ha mostra che nei primi due anni della sua introduzione la proporzione dei fumatori che ha smesso è aumentata. Un tendenza confermata dai dati dell'Istituto di statistica, secondo cui nel 2014 il consumo di tabacco è diminuito del 12,2%. "Sono state smascherate le tattiche intimidatorie dell'industria del tabacco, che hanno fatto pressione contro la normativa sostenendo che avrebbe favorito il mercato nero", aveva detto il direttore del Cancer Council of Victoria, Todd Harper. Sicuramente tra gli obiettivi più significativi, ha aggiunto, è che "i pacchetti non sono attraenti per gli adolescenti, con una riduzione di attrattiva di quattro delle cinque marche più popolari fra gli alunni di scuola”.