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Attrice si finge morta per “sensibilizzare sul cancro al collo dell’utero”: scoppia la polemica

Venerdì 2 febbraio lo staff di Poonam Pandey ha annunciato con un post su Instagram la morte per un cancro al collo dell’utero dell’attrice e modella indiana. Il giorno successivo sul social è apparso però un video in cui la 32enne rivelava di aver finto la sua morte per “creare maggiore consapevolezza sulla malattia”. In India il caso ha scatenato reazioni negative e spinto molti a chiedersi se sia giusto far prevalere l’efficacia sull’etica quando si tratta di creare campagne di questo tipo.
A cura di Eleonora Panseri
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Tre giorni fa, venerdì 2 febbraio, lo staff di Poonam Pandey ha annunciato in un post su Instagram la morte dell'attrice indiana 32enne per un cancro al collo dell'utero. Nel messaggio si legge che la donna è deceduta dopo aver "combattuto coraggiosamente la malattia". La notizia ha subito suscitato un'ondata di cordoglio tra i suoi follower, oltre 1 milione 300mila, e centinaia di messaggi accorati di star di Bollywood. Anche la voce a lei dedicata su Wikipedia è stata aggiornata.

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Ma appena un giorno dopo la sua "morte", Pandey è ‘tornata in vita', pubblicando un video sui social in cui ha detto di aver "finto la sua morte" e che il messaggio postato il 2 febbraio faceva parte di una campagna social per aumentare la consapevolezza sul cancro cervicale e per incentivare i controlli con il Pap test.

Sono viva – dice all'inizio del breve filmato – il cancro alla cervice non ha ucciso me, ma purtroppo uccide migliaia di donne che soffrono e muoio per la mancanza di informazioni su come affrontare la malattia”. Inutile dire che il caso ha fatto scoppiare polemiche e ha aperto un dibattito nel Paese sull'etica dell'operazione. La 32enne si è tuttavia detta "orgogliosa" della risonanza avuta dalla notizia della sua morte perché "all'improvviso stiamo parlando tutti di cancro cervicale".

Come ricorda la Bbc, il cancro al collo dell'utero è spesso definito un “killer silenzioso” perché non mostra sintomi evidenti nelle fasi iniziali. Dopo quello al seno, è il secondo tumore più comune tra le donne in India, con oltre 77.000 persone che muoiono a causa di questa malattia ogni anno. Ma è anche uno dei più prevenibili, perché il vaccino per l'HPV (virus del papilloma umano) protegge dai ceppi ad alto rischio che causano il cancro.

Giovedì 1 febbraio, un giorno prima che Pandey fingesse la sua morte, il ministro delle Finanze indiano Nirmala Sitharaman aveva annunciato che il governo era in procinto di adottare misure per vaccinare le ragazze tra i 9 e i 14 anni, anche se non aveva menzionato dettagli specifici sulla campagna. La tempistica del post di Pandey ha portato molti a ipotizzare che facesse parte della strategia del governo per pubblicizzare il vaccino per l'HPV, ma né il governo né Pandey hanno fatto intendere un collegamento tra i due.

La 32enne Poonam Pandey
La 32enne Poonam Pandey

Durante il fine settimana, il post e il successivo ‘video rivelazione' hanno scatenato polemiche, spaccato l'opinione pubblica indiana e aperto il dibattito sul metodo utilizzato per attirare l’attenzione su un problema serio come quello del cancro al collo dell’utero. Mentre alcuni hanno elogiato la campagna social che ha "scioccato" le persone tanto da indurle a preoccuparsi della malattia, molti hanno criticato l'attrice per essersi dimostrata insensibile nei confronti di coloro che combattono veramente contro il cancro al collo dell'utero o di quanti hanno perso qualcuno a causa della malattia.

"La morte non è uno scherzo", ha scritto un utente su X, mentre un altro, che ha detto di aver perso un familiare a causa di un cancro quando era bambino, ha detto di aver trovato la campagna angosciante perché gli ha riportato alla mente ricordi difficili. Alcuni hanno anche criticato i media per aver riportato la morte di Pandey senza verificare la notizia. "Nessuna verifica, nessun controllo dei fatti. Niente di tutto ciò aveva importanza. Oggi è tornata in vita. Non posso dire lo stesso del nostro giornalismo", si legge ancora su X.

Tuttavia, alcuni giornalisti hanno difeso la loro decisione affermando che era stata condivisa dall'"account Instagram ufficiale" dell'attrice. Sabato 2 febbraio, l'agenzia di social media Schbang, responsabile della creazione della campagna, si è scusata con coloro che sono stati feriti dalla campagna. "Le nostre azioni sono state guidate da una missione: aumentare la consapevolezza sul cancro cervicale", ha affermato l'agenzia in una nota condividendo anche i dati statistici relativi alla prevalenza della malattia in India.

Nel comunicato si legge anche che ad aver combattuto in passato con il cancro alla cervice è stata la madre della stessa Pandey e che quindi l'attrice comprenderebbe "l'importanza della prevenzione e l'importanza della consapevolezza, soprattutto quando è disponibile un vaccino". Ma le reazioni negative alla campagna non si sono ancora placate. Quanto accaduto ha portato le persone a chiedersi se sia giusto che l'efficacia prevalga sull'etica quando si tratta di creare campagne virali come questa e alcuni si sono anche domandati chi debba essere responsabile della definizione di questi standard.

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