Attentato Tunisi, l’allarme del Viminale: “Rischio emulazione in Italia”
A seguito dell'attentato al museo del Bardo a Tunisi, non è assolutamente possibile escludere il rischio di atti emulativi in Italia. E' quanto si legge in una circolare del Dipartimento di Pubblica sicurezza nella quale si invitano gli organismi di sicurezza a "sensibilizzare ulteriormente" le misure di vigilanza a sedi diplomatiche tunisine e ai siti sensibili, in particolare ambasciate e consolati. La circolare, nello specifico, sottolinea che "non potendosi escludere che la circostanza possa determinare azioni improntate all'illegalità anche a carattere emulativo, si prega di voler ulteriormente sensibilizzare le misure di vigilanza e sicurezza". Misure che devono riguardare “obiettivi diplomatico-consolari, con particolare riguardo a quelli tunisini” ma anche “sedi istituzionali e di ogni altro sito ritenuto esposto a rischio per la circostanza."
Salme degli italiani scomparsi domani a Roma
"Alla minaccia globale si deve reagire con fermezza, con la coesione delle nostre comunità e, anzitutto, con unità dello schieramento politico, senza allarmismi". Ha detto il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, a Torino dove ha firmato con il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-Moon ed il sindaco Piero Fassino il protocollo d'intesa per il finanziamento dello Staff College delle Nazioni Unite. Il titolare della Farnesina ha informato che le salme delle quattro vittime italiane dell’attentato di Tunisi saranno rimpatriate con un volo dell'Aeronautica Militare che atterrerà sabato mattina a Roma. Gli italiani feriti che possono essere trasportati, invece rientreranno in Italia "probabilmente dopodomani (domenica ndr)". Ha detto ancora Gentiloni. Il rientro, ha precisato, sarà effettuato "in collaborazione con la Costa".
