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Attentato Tunisi, i sopravvissuti italiani tornano a casa: “Siamo salvi per caso”

Le due navi da crociera, su cui viaggiavano 15 delle vittime dell’attentato di Tunisi, hanno attraccato al porto di Savona e a quello di Genova. E i passeggeri hanno cominciato a raccontare il terrore vissuto in quegli attimi.
A cura di Biagio Chiariello
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"Ero appena sceso dal pullman 27 quando ho sentito i primi colpi di mitra. La signora dietro di me è morta con un colpo nel collo e io, con la mia guida, sono scappato dentro il museo inseguito dai terroristi sparavano in continuazione". A parlare è Massimo Zanarini, uno dei turisti sopravvissuti all'attentato di Tunisi, al museo del Bardo. Le due navi da crociera, su cui viaggiavano 15 delle vittime della stage sono arrivate questa mattina in Liguria. La Costa Fascinosa è giunta a Savona e nel pomeriggio ripartirà per Civitavecchia; mentre la Mcs Splendida è a Genova. Sulla nave viaggiavano 9 vittime dell'attentato di Tunisi, mente altri 12 passeggeri sono rimasti feriti: sei di loro sono ancora ricoverati negli ospedali di Tunisi e "vengono assistiti dalla task force di Msc con 13 tecnici e 6 psicologi" ha detto il Country Manager Mercato Italia Msc, Leonardo Massa.

 "Ci siamo salvati per caso perché la nostra guida ci ha fatto fare tutta un'altra strada. Ma fate attenzione, ci sono persone che raccontano cose non vere". Ha raccontato una signora appena sbarcata. "Devo ringraziare Dio che ci è andata bene – ha detto la donna -. Abbiamo saputo di quanto era successo appena rientrati sulla nave. Ma vi avverto che ci sono persone che dicono di essere state coinvolte nella sparatoria e invece erano con noi. Dovrebbero vergognarsi – ha detto commossa – per quei nostri compagni di viaggio che non ci sono più".

 "Ero sul pullman quando un ragazzo di Roma ha urlato ‘stanno sparando, buttati giù' e così facendo mi ha salvato la vita". Ha raccontato Elisabetta Ravera, una altre delle passeggere di Costa Fascinosa. Elisabetta racconta di essersi "buttata a terra, sentivo i colpi di kalashnikov venire sempre più vicini e a un certo punto un colpo mi ha assordato".

Sulla Fascinosa c'era anche Francesco Rufino, figlio dell'ex senatore Giancarlo: "Noi non siamo scesi perché mio figlio di 11 anni, che si era documentato su internet, aveva paura dell'Isis. Abbiamo parlato con chi è tornato sulla nave ed era terrorizzato tanto che non avevano voglia di aprirsi. Costa ha fatto il possibile,siamo stati assistiti dagli psicologi, ma sono stati momenti terribili. Possiamo dire che a noi è andata bene".

Sono scesi dalla Msc Splendida, alla Stazione Marittima del Porto di Genova, anche i 43 studenti dell'Istituto nautico San Giorgio di Genova, a cui la peside della scuola, Angela Pastorino, da Genova, aveva vietato di scendere a terra. Così si sono salvati: "È stata un'esperienza dura, ma mi pare che l'abbiamo superata bene – dice una delle tre insegnanti che hanno accompagnato i ragazzi in gira scolastica, Brunella Allasia – Le prime notizie dell'attentato ci sono arrivate dall'Italia, li ho radunati a bordo, abbiamo scelto un punto di raccolta all'interno della nave, abbiamo chiacchierato con i ragazzi e siamo rimasti in continuo contatto con i dirigenti scolastici e i genitori. È stata un'esperienza grossa, l'hanno messa nella giusta proporzione. La cosa positiva è che abbiamo tanti ragazzi pronti a lavorare sulle navi e non hanno cambiato idea".

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