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Attentato Sousse, il proiettile rimbalza sugli occhiali da sole: si salva per miracolo

“Sono fortunata ad essere viva” ha detto la 60enne Christine Callaghan, scampata alla strage in Tunisia, rivendicata dall’Isis. Suo marito si era barricato in una stanza dell’hotel con altri turisti, ma si era accorto troppo tardi di aver lasciato fuori la moglie in balia del killer.
A cura di Biagio Chiariello
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Le urla strazianti di dolore di sua moglie perseguiteranno per sempre Tony Callaghan. Lui è uno dei turisti inglesi scampati alla strage di Sousse, dove sono morte 39 persone, per lo più britanniche. Nonostante non fosse ferito, l’uomo era barricato in un ufficio con altri turisti, mentre il presunto killer Seifeddine Rezgui seminava sangue e terrore nel resort Riu Imperial Marhaba di Port El Kantaoui. Miracolosamente, però, sua moglie, Christine Callaghan, è sopravvissuta all'attacco, dopo che il proiettile esploso contro di lei dal terrorista, è rimbalzato incredibilmente sugli occhiali da sole che portava in una borsa da mare. Una deviazione provvidenziale che le ha evitato lesioni mortali. La donna è stata comunque ferita, ma se la caverà.

"Sto piangendo tantissimo", ha detto al Daily Mail, la donna che è rimasta per almeno trenta minuti in una pozza di sangue, pensando di aver perso una gamba. Anche suo marito, Tony, è ricoverato nello stesso ospedale di Sousse, dove gli è stato estratto da un arto un proiettile. "Siamo stati fortunati", ha detto l'uomo al quotidiano, "siamo stati fortunatissimi per aver visto quello che abbiamo visto: persone morte in un corridoio, due donne sommerse dal sangue, un ragazzo che stringeva la mano della sua fidanzata morta e non la voleva lasciare". Tony Callaghan, 63 anni, si era barricato in una stanza con altre sei persone, facendo scudo alla porta con scrivanie e sedie, prima di rendersi conto con orrore che sua moglie di 60 anni, non era con lui. “L’ho capito troppo tardi. Poi l’ho sentirla urlare: ‘Aiutami, mi hanno sparato’”. Con le lacrime agli occhi, ha aggiunto: “In quel momento non sapevo se lei stesse per morire o no”.

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A quel punto, ha cominciato a togliere sedie e scrivanie dalla barricata, nonostante fosse stato a sua volta ferito; ma si è subito reso conto che così avrebbe messo in pericolo la vita delle persone che erano lì con lui. Sua moglie, che lavora come assistente sanitario al Cromer Hospital di Norfolk, ha detto: “Ho sentito il proiettile colpirmi in basso. La mia gamba destra era piegata e il dolore era incredibile. Ma il proiettile ha prima perforato la borsa da spiaggia, distruggendo tutto e poi è rimbalzato per caso sugli occhiali da sole e poi fuori dal femore. Sono fortunata ad essere viv, senza quella borsa, mi avrebbe colpita all’addome e agli organi vitali”.

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