Attentato Manchester: allarme lanciato ore prima su Twitter, ma non segnalato alla polizia
Mentre si contano ancora le vittime e i feriti del terribile attacco terroristico alla Manchester Arena del 22 maggio scorso, al termine del concerto di Ariana Grande, monta la polemica sulla possibilità o meno di evitare che si verificasse l'ennesima strage di innocenti. In particolare, come riporta il quotidiano locale Daily Mail, l'allarme per un eventuale attentato sarebbe stato lanciato almeno 4 ore prima del concerto della popstar americana su Twitter. Sarebbero, infatti, stati pubblicati alcuni post sul social network dei cinguettii in grado di prevedere la strage, ma i responsabili della piattaforma non li hanno né segnalati né passati alla polizia locale.
"Hai dimenticato la nostra minaccia? Questo è solo terrore", è stato scritto in un Tweet, apparso alle 18:34 di sabato pomeriggio, poche ore prima che l'attacco kamikaze, poi rivendicato dall'Isis, facesse più di 120 feriti e 22 morti, tra cui molti adolescenti e bambini. Poco prima, alle 18:24, lo stesso utente @owys663 aveva caricato una foto dello Stato Islamico, scrivendo una sola parola, preceduta dall'hashtag #manchesterarena. Potrebbe trattarsi dell'ennesima falsa notizia, creata ad arte con un fotomontaggio, ma intanto il profilo in questione è stato sospeso dal social network, aumentando i sospetti che possa essersi trattato di un jihadista.
Soltanto lo scorso anno, il colosso di San Francisco aveva eliminato più di 125mila account legati in qualche modo alla propaganda online dello Stato islamico, impegnandosi con le autorità anche a migliorare il proprio algoritmo per trovare e fermare eventuale "materiale inneggiante all'odio". Eppure, secondo la stampa inglese, proprio Twitter pare non abbia segnalato i contenuti che potevano in qualche modo impedire l'attentato alla Manchester Arena.
Nessun commento da parte del social network. Un rappresentante ha però dichiarato al Daily Mail che "la politica aziendale è quella di non commentare sui singoli account per motivi legati alla privacy e alla sicurezza. Ma cerchiamo sempre di sostenere il rispetto delle leggi secondo le nostre linee guida e faremo tutto il possibile per aiutare le indagini delle autorità britanniche per fare luce su quanto successo la scorsa notte dopo il concerto di Ariana Grande".