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Attentato in Cina: un ex-dipendente fa esplodere molotov, 39 feriti

In Cina un ex dipendente della banca Rurale di Credito Cooperativo avrebbe fatto esplodere una molotov nella filiale dove fino al mese scorso lavorava. L’uomo era stato licenziato perché scoperto a rubare.
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Storie di ordinaria follia in Cina. Nel Paese della seconda economia mondiale, questa mattina un ex- dipendente ha fatto esplodere una molotov all'interno della sala riunione dove i suoi colleghi erano riuniti. L'attentato, ai danni della Banca Rurale di Credito Cooperativo di Wuwei, è avvenuto nella provincia del Guansu, nell'area nord occidentale della Cina. Erano appena le 8.30 del mattino quando l'uomo si è introdotto nella sede della banca dove fino ad aprile aveva lavorato, rendendosi responsabile del folle gesto. Fortunatamente, al momento dell'attentato, la banca era ancora chiusa al pubblico, e all'interno c'erano soltanto i dipendenti.

Ciononostante a detta di alcuni testimoni,  almeno 10 persone si sarebbero lanciate dal terzo piano per sfuggire alle fiamme sviluppatesi dopo l'esplosione, mentre numerosi sono stati i feriti trasportati fuori dall'edificio su barelle e lettighe. Nello specifico, secondo le ultime indiscrezioni sull'attentato, pare che sarebbero almeno 39 le persone rimaste coinvolte dall'attentato, alcune di queste in maniera piuttosto grave, tale da aver reso necessario il ricovero in ospedale.  Ad ogni modo,sebbene il bollettino medico non sia roseo, le conseguenze dell'attentato sarebbero potute essere ben più gravi: ad ogni modo, si tratta, dunque, di una strage sfiorata.

Sebbene nei primi momenti la matrice del gesto è parsa incerta, e si era ipotizzato finanche un coinvolgimento della comunità tibetana, ben presto si è scoperto che il responsabile del gesto fosse un ex dipendente della banca. L'uomo, Yang Xianwen, lavorava come cassiere  presso la filiale fino al mese scorso quando era stato scoperto a rubare. A seguito del furto, il dipendente era stato licenziato e quello di oggi sembra, senza ombra di dubbio, un gesto di vendetta contro la decisione dei vertici bancari di licenziarlo.

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