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Attentato di Boston – Polvere esplosiva in casa: perché la moglie di Tamerlan non sapeva nulla?

Come mai la donna non si è accorta di nulla, né si è insospettita dei movimenti che nel frattempo stava facendo il marito?
A cura di Davide Falcioni
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L'attenzione degli investigatori che stanno indagando sull'attentato di Boston si sta spostando su Katherine Russell, moglie di Tamerlan Tsarnaev. Come è possibile che la donna non si sia accorta di nulla, mentre nello stesso appartamento il marito fabbricava delle bombe utilizzando polvere esplosiva, pentole a pressione e altri "attrezzi del mestiere", buoni per compiere un attacco terroristico? E non si era accorta che l'uomo aveva da tempo abbracciato l'estremismo? E non si è chiesta cosa sia andato a fare Tamerlan in Daghestan per sei mesi? Tutte domande che finora non hanno trovato risposta.

L'avvocato di Katherine Russell ha spiegato che la donna  ignorava quanto stava accadendo perché aveva altro a cui pensare. Era lei a lavorare come assistente in una casa di cura, era ancora lei a portare a casa un magro stipendio di 1.200 dollari mentre il marito restava con la figlia di tre anni. Un’assenza che poteva durare una buona parte del giorno e nell’arco dell’intera settimana. Aspetti sui quali l’Fbi incalzerà di nuovo Katherine. Sempre dalle indagini è emerso che il Dna femminile trovato su un pezzo della bomba non appartiene alla donna e ma potrebbe essere di chiunque. Di una delle vittime o magari della commessa che ha venduto gli oggetti usati per fabbricare gli ordigni. E, per ora, nessuna novità neppure dall’impronta digitale recuperata dalla Scientifica.

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