Attentato al Bataclan, l’audio inedito catturato durante l’attacco: “Il primo che si alza sparo”
"Il primo che si alza sparo. Il primo che si muove gli metto una pallottola in testa. È chiaro? Il primo che cerca di fare il vigilante lo uccido. È chiaro?", è solo una parte di un audio, finora rimasto inedito, fatto ascoltare quest'oggi i tribunale a Parigi nell'ambito del processo sugli attentati di Parigi del 13 novembre 2015, tra i quali quello al teatro Bataclan costato la vita a 90 persone.
A parlare sono i terroristi che hanno appena fatto irruzione nella struttura dove si sta tenendo un concerto della rock band americana Eagles of Death Metal: a registrarli è un dittafono rimasto acceso, che ha catturato quanto accaduto quella notte. "Vi stiamo bombardando ora e via terra. Non abbiamo bisogno di aerei", dice una voce all'inizio della breve registrazione audio, prima di uno sparo. Si tratta di uno dei tre terroristi presenti nel teatro. "Il primo che si alza sparo – prosegue la voce – il primo che si muove gli metto una pallottola in testa. È chiaro? Il primo che cerca di fare il vigilante lo uccido. È chiaro?". Seguono altri due colpi di pistola prima che uno degli aggressori urli: "Dovete incolpare il vostro presidente François Hollande per tutto ciò: è lui che ha portato a questo massacro e sappiate che questo è solo l'inizio". Poi si sentono diversi spari, un uomo che urla e poi il suono di un'esplosione, che secondo l'accusa è una delle cinture dell'aggressore che si è fatto esplodere.
A richiedere la riproduzione in tribunale della registrazione audio è stata "Life for Paris" un'associazione delle vittime del Bataclan. Lo ha fatto in modo tutti realizzassero "l'orrore", così come spiegato da Arthur Denouveaux, presidente dell'associazione e sopravvissuto al massacro di quella notte. Diverse persone si sono abbracciate in aula mentre veniva riprodotta la registrazione, mentre altre hanno lasciato la stanza, perché troppo provate. Per gli attentati del 13 novembre sono quattordici le persone sono sotto processo a Parigi, compreso l'unico sopravvissuto della cellula del gruppo dello Stato islamico che ha rivendicato la responsabilità. Altre sei persone sono processate in contumacia. Il caso, con 1.800 querelanti e più di 300 avvocati, è stato definito dai media francesi "il processo del secolo".