Attentati Londra, Isis rivendica. The Guardian: “Polizia avvertita su un terrorista”
L’Isis ha rivendicato il duplice attacco di Londra di sabato sera. Lo riferisce il gruppo di intelligence Site, che monitora le pubblicazioni degli estremisti, citando l'agenzia Amaq. Secondo quanto riportato da Rita Katz, direttrice del Site, l’organo di comunicazione dello Stato Islamico ha rivendicato l’attentato specificando che è stato opera dei combattenti del “Califfato”. La rivendicazione del Califfato è arrivata al termine di una giornata all'insegna delle indagini sui profili dei terroristi uccisi dalla polizia e alla caccia ai possibili complici. Intanto la polizia questa mattina, secondo quanto si legge sui media locali, ha fatto irruzione in altre due abitazioni in un quartiere nella zona est della capitale (a Dagenham). Alcune persone sono state arrestate. Un testimone ha detto al Daily Mail di avere sentito una forte esplosione seguita da colpi di arma da fuoco.
Le vittime sono sette, 21 feriti gravissimi – L’attacco è avvenuto prima su London Bridge, ponte simbolo della capitale inglese, dove un pulmino ha investito diversi pedoni e ne sono poi usciti tre aggressori che hanno accoltellato altri passanti; poi nella zona di Borough Market. Per bloccare i terroristi sono stati sparati 50 colpi. Il bilancio provvisorio è di 7 morti (oltre ai tre terroristi), tra cui un francese e un canadese. Non ci sarebbero italiani tra le vittime. I feriti sono trentasei e in ventuno versano in condizioni critiche. Tra i feriti gravi c’è anche un poliziotto.
Uno dei terroristi era stato denunciato da una italiana – Intanto il quotidiano The Guardian ha scritto che la polizia britannica sarebbe stata avvertita della radicalizzazione di uno dei tre uomini che hanno attaccato il London Bridge e il vicino Borough Market già due anni fa. Il quotidiano cita il racconto di una vicina di casa di uno dei terroristi, una donna di origini italiane, che ha detto di essersi accorta che il vicino, chiamato “Abs” e di presunte origini pachistane, cercava di indottrinare i bambini del quartiere e diceva di essere pronto a fare qualunque cosa nel nome di Allah, anche uccidere la stessa madre. Secondo quanto emerso, la donna aveva portato le foto alla polizia locale che poi le aveva trasmesse a Scotland Yard. Gli agenti le erano apparsi molto preoccupati ma da allora nessuno si è fatto più sentire.