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Attentati di Parigi del 13 novembre, quattro anni fa la strage al Bataclan

Sono trascorsi quattro anni dagli attentati di Parigi. Quella sera del 13 novembre 2015 tre diversi commando di terroristi dell’Isis sconvolsero la capitale francese uccidendo 130 persone e ferendone circa 400. Il luogo simbolo della notte di terrore fu il Bataclan, una sala concerti in cui era in corso il concerto della band Eagles of Death Metal. Lì morì anche la veneziana Valeria Solesin.
A cura di Susanna Picone
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Il 13 novembre 2015, quattro anni fa, avvenivano gli attentati di Parigi, uno degli attacchi terroristici più violenti mai registrati in Europa. In quella notte di novembre, la più buia per la capitale francese, tre diversi commando di terroristi dell’Isis sconvolsero la città uccidendo 130 persone e ferendone circa 400. Il luogo simbolo di quella notte di terrore fu il Bataclan, locale dove si stava esibendo la band americana Eagles of Death Metal. Furono più di 80 le vittime ritrovate all’interno della sala concerti. I terroristi, che quella notte spararono all'impazzata sulla folla in strada e nei locali, colpirono soprattutto le tante persone che stavano trascorrendo il venerdì sera fuori casa. Mentre gli attacchi erano ancora in corso, in un discorso televisivo il presidente François Hollande dichiarò lo stato di emergenza in tutto il Paese e la chiusura temporanea delle frontiere.

Attentati Parigi: la prima esplosione allo Stade de France

Il 13 novembre di quattro anni fa, pochi istanti prima delle 21.20, un kamikaze si fa esplodere nella strada che corre lungo lo Stade de France, dove è in corso una partita tra Francia e Germania e dove si trova il presidente Hollande, poi prelevato in tribuna d'onore e riportato all'Eliseo. Passano appena tre minuti e arriva una seconda esplosione sempre nei pressi dello stadio: quelle esplosioni danno via alla serie di attentati che da lì a poco avrebbe sconvolto Parigi. In quei minuti una Seat nera con a bordo alcuni terroristi si ferma davanti a due locali del XII arrondissement. I killer scendono e sparano all'impazzata contro i ristoranti Carillon e Petit Cambodge: decine le persone uccise e altre ferite. E poi ancora altri colpi di arma da fuoco vengono esplosi nell'undicesimo arrondissement, al Café Bonne Bière e al ristorante Casa Nostra. Altri morti e feriti. Nel ristorante La Belle Equipe vengono uccise dai terroristi dell'Isis almeno altre 19 persone.

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La strage al Bataclan del 13 novembre 2015

Intanto, un commando di 4 terroristi sbarca da una seconda auto, una Polo nera, davanti al Bataclan dove il concerto degli Eagles of Death Metal è iniziato da circa trenta minuti. Sono le 21.40 circa e nella sala ci sono 1500 spettatori, tutto esaurito per la band. I terroristi entrano e, urlando "Allahu Akbar" e inneggiando alla Siria e all'Iraq, sparano all'impazzata sulla folla, che all'inizio pensa addirittura a effetti speciali. Ma invece è tutto vero. Gli stessi attentatori si barricano nella sala concerti prendendo in ostaggio gli spettatori che non erano riusciti a fuggire. Solo dopo ore la polizia riusce ad entrare nel Bataclan: un’operazione che dura circa mezz'ora e nella quale vengono uccisi i due terroristi ancora in vita. Uno di loro però aziona l’esplosivo uccidendo ancora altre persone all’interno del locale. Quella notte, al Bataclan, si trovava anche una ragazza italiana il cui nome rientra tra quello delle vittime dei terroristi: Valeria Solesin, ricercatrice veneziana di ventotto anni. Quella stessa notte l’Isis rivendica ufficialmente gli attentati di Parigi del 13 novembre. Ore dopo, Hollande in diretta dall’Eliseo dichiara in tv che la Francia sarebbe stata spietata nei confronti dello Stato Islamico. Dopo un anno di silenzio il Bataclan è tornato a cantare con Sting, che prima del concerto, parlando in francese, ha chiesto al pubblico di osservare un minuto di silenzio per le vittime di quella notte.

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Attentati di Parigi: verso il processo Salah Abdeslam

La serie di attacchi terroristici a Parigi del 13 novembre 2015 fu sferrata da una cellula belgo-francese del califfato e fu uno dei più sanguinosi mai registrati in Europa. L’inchiesta sugli attentati è giunta a compimento dopo quattro anni dalla strage: i magistrati hanno annunciato l'intenzione di chiudere la fase dell'inchiesta, in attesa del processo che dovrebbe celebrarsi a Parigi non prima di un anno. Sono in totale quattordici, di cui 11 in detenzione provvisoria, le persone indagate nell'inchiesta, in attesa di giudizio. Tra questi c’è Salah Abdeslam, unico superstite ancora in vita dei terroristi che quella sera insanguinarono Parigi. Attualmente Salah, che è stato arrestato dalla polizia belga a Molenbeek il 18 marzo 2016, è detenuto nel penitenziario di Fleury-Mérogis, nel sud della capitale. Altri cinque sospetti, di cui alcuni dati per morti in Siria o in Iraq, come i fratelli Clain, sono oggetto di mandato d'arresto.

Attentati Parigi, Macron ai francesi: “Restare uniti”

Nel quarto anniversario dagli attentati di Parigi il presidente francese, Emmanuel Macron, invita i connazionali a "restare uniti per non lasciare mai vincere" il terrorismo. "Ricordiamoci della promessa che ci eravamo fatti: restare uniti per non lasciare mai vincere coloro che avevano perpetrato tutto ciò. Ricordiamoci del 13 novembre e delle sue vittime", ha scritto Macron in un tweet nel giorno delle commemorazioni nei luoghi della strage, in presenza, tra l'altro, del ministro dell'Interno, Christophe Castaner, di quello per la Giustizia, Nicole Belloubet e della sindaca di Parigi Anne Hidalgo.

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