Attentati a Volgograd, sale a 33 il numero di morti

I due attentati che hanno sconvolto nel giro di sole 24 ore la cittadina russa di Volgograd, nel sudovest del Paese, hanno provocato 33 morti. Lo hanno comunicato stamane le autorità locali. "Una delle persone coinvolte nell'esplosione avvenuta alla stazione il 29 dicembre è morta questa notte all'ospedale di Volgograd, portando il numero dei morti a 18", ha confermato all'agenzia Interfax il portavoce del locale ministero delle Situazioni d'urgenza Dimitri Ulanov.

Nel frattempo il ministero degli Esteri russo ha affermato che dietro i due atti terroristi si nasconderebbero "banditi" islamisti. Secondo il Cremlino gli attentatori sarebbero legati a Doku Umarov, leader dei ribelli nel nord del Caucaso, che – annuncia in una nota il dicastero- continua ad assoldare nuovi combattenti in "una guerra terroristica" portata avanti "sotto la bandiera della jihad". "Proseguiremo la lotta contro il nemico con risolutezza", si legge ancora nel documento che equipara gli attentati di Volgograd a quelli in Siria, Afghanistan e Iraq. L'attentato kamikaze di ieri su un bus a Volgograd ha "elementi identici" con quello di domenica nella stazione ferroviaria. Lo ha affermato il portavoce degli investigatori Vladimir Markin citato dai media russi. "Come alla stazione, la bomba era piena di schegge. Forse i due ordigni sono stati fabbricati nello stesso posto", ha aggiunto.