Attacco terroristico Liverpool, chi è il kamikaze convertito al cristianesimo: si faceva chiamare Enzo
Si faceva chiamare Enzo, l'attentatore di Liverpool che domenica scorsa ha fatto esplodere una bomba all'interno di un taxi parcheggiato davanti al Women's Hospital della città britannica. All'anagrafe Emad Jamil Al Swealmeen e di origini giordane, aveva trovato rifugio nel Regno Unito dove aveva fatto richiesta di asilo politico fingendosi siriano. Il governo britannico però aveva rigettato la sua richiesta nel 2014, cosa che, secondo gli inquirenti lo avrebbe spinto a tentare di "cambiare" vita, provando a nascondere le sue origini mediorientali, convertendosi dall'Islam al Cristianesimo e cambiando nome, almeno ufficiosamente, in Enzo Almeni. Sui social infatti non nascondeva la sua passione per le auto sportive e per Enzo Ferrari, fondatore dell'omonima casa automobilista, dal quale aveva tratto ispirazione per il suo nome, così come le foto che lo ritraevano in chiesa.
Secondo gli inquirenti che stanno indagando sull'attentato ulteriori prove del coinvolgimento di Al Swealmeen nei fatti di domenica potrebbero nascondersi nell'appartamento vicino Sefton Park a Liverpool dove il taxi lo ha prelevato per portarlo in ospedale. Nel passato dell'uomo c'era anche un episodio raccontato da Malcolm ed Elizabeth Hitchott, coppia impegnata in un'organizzazione caritativa cristiana, che per un certo periodo lo aveva preso sotto tutela: Al Swealmeen nel 2014 aveva minacciato dei passanti per strada con un coltello e i medici avevano evidenziato dei problemi psichici.
Si profila sempre più l'ipotesi dunque che anche l'attentato di domenica sia frutto dell'azione di un lupo solitario con problemi mentali e che l'uomo non fosse così legato al terrorismo internazionale. Stando ai dettagli emersi gradualmente, prende corpo il sospetto che Emad in effetti possa essersi voluto vendicare per la mancata concessione dell'asilo. Intanto i quattro uomini arrestati in base alle leggi sul terrorismo dopo che una bomba è esplosa fuori dal Liverpool Women's Hospital la domenica del ricordo sono stati rilasciati senza accusa.